Riassunto analitico
Questo lavoro propone una ricognizione critica del pensiero del filosofo Max Black con lo scopo primario di chiarire e rendere esplicita la connessione tra la sua nota teoria della metafora e la sua concezione della filosofia come “articolazione dei concetti”. In particolare, ci si propone di spiegare come il valore conoscitivo che Black riconosce alla metafora abbia un ruolo esemplare per lo sviluppo e la comprensione della sua concezione del linguaggio e della conoscenza così come del suo metodo filosofico. Questo obiettivo teorico viene perseguito attraverso un’indagine di carattere ‘genealogico’, che tenendo conto degli esiti della riflessione di Black sul valore conoscitivo di metafore e modelli, intende conferire a tali esiti un maggiore spessore teorico ricostruendo una linea di sviluppo delle loro premesse. Lo strumento di indagine consiste nel commento critico di una selezione significativa di scritti di Max Black, esaminati secondo il loro effettivo ordine cronologico di ideazione e pubblicazione: tale ricognizione è orientata a dare alcune ragioni per l’emergere in Black dell’interesse per la metafora. Si tiene presente sullo sfondo lo svolgimento della sua vicenda intellettuale e delle esperienze professionali che hanno favorito gli incontri e i confronti più significativo per la sua ricerca. Attraverso questa ricostruzione si intende perseguire due finalità ulteriori: la prima consiste nel mostrare la vicenda intellettuale di Black come caso esemplare di efficace interazione di istanze provenienti da tradizioni di pensiero distinte (la tradizione analitica di Cambridge, l’eredità di Wittgenstein, l’empirismo logico, la teoria del significato di area linguistica, il costruzionismo); la seconda consiste nel mostrare la portata critica della sua proposta teorica rispetto alle soluzioni che le suddette tradizioni hanno proposto alle stesse istanze, valutando se e in che modo le sue idee abbiano trovato accoglienza e sviluppo. Nel perseguire queste due finalità, l’ultima parte di questo lavoro imposta le premesse per un’indagine ulteriore sui rapporti tra la filosofia di Black e il costruzionismo di Nelson Goodman, così come sulla ricezione della sua teoria della metafora nella linguistica contemporanea. Già dall’impostazione di questo confronto emerge che, seppure Black si collochi in continuità con la tradizione di pensiero del primo Novecento, il suo metodo di indagine fa acquisire al suo pensiero tratti di notevole modernità, lasciando spazio ad esiti interessanti e non del tutto esplorati. Il primo capitolo di questo lavoro è dedicato a un’introduzione biografica, nella quale si cerca di chiarire, a partire dall’autopresentazione dello stesso autore, il legame tra i suoi interessi di ricerca e la sua vicenda professionale e intellettuale. Nel capitolo successivo vengono approfonditi la formazione di Black e i suoi motivi di continuità e distinzione rispetto all’area di pensiero logico-analitico radicata a Cambridge e Oxford. Il terzo capitolo è dedicato allo sviluppo del pensiero di Black nel corso degli anni Quaranta, quando viene a meglio definirsi il suo metodo filosofico e la sua concezione del significato. Il quarto capitolo affronta, a partire dal confronto con Richards, lo sviluppo della teoria interattiva della metafora e la concezione della conoscenza e della razionalità che si accompagna alla riflessione sui modelli. L’ultimo capitolo esamina, a partire dalle critiche mosse dallo stesso Black, alcuni aspetti di discontinuità del suo pensiero rispetto al costruzionismo di Nelson Goodman e alla teoria concettuale della metafora che ha preso campo negli anni successivi nell’ambito della linguistica.
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Abstract
This critical study of the philosopher Max Black aims in particular to clearly define and explain the connection between his well-known metaphor theory and his concept of philosophy as an “articulation of concepts”. An attempt will be made to explain the way in which the cognitive value which Black attributes to metaphor plays an exemplary part in the development and understanding of his concept of language and knowledge and of his philosophical method as well.
This theoretical aim is pursued by means of a “genealogical” enquiry, which by taking Black’s reflections and analyses into account regarding models and metaphors, is intended to expand upon and deepen these outcomes, starting from these premises.
This survey consists in a critical review of a significant selection of Max Black’s writings, examined according to both the actual chronology of their ideation and creation, and their publication. This recognition is aimed at explaining the reasons behind Black’s interest in metaphor. His intellectual and professional activities and experiences which have favoured the most significant encounters and comparisons with his research are taken into account.
Through this reconstruction we wish to follow two further aims: first of all to illustrate Black’s intellectual experience as exemplary in demonstrating the effective interaction between different schools of thought such as the analytical tradition of Cambridge, Wittgenstein’s thought; logical empiricism; the theory of meaning in linguistics; philosophical constructionism. The second intention is to demonstrate the critical value of Black’s theoretical proposal with respect to the solutions offered by the above-mentioned traditions, in order to evaluate if and how his ideas gained acceptance and led to further development.
In order to achieve these two goals, the final part of this study sets the premises for further research into the relationship between Black’s philosophy and Nelson Goodman’s constructionism, as well as the reception of his metaphor theory in contemporary linguistics.
Starting from the setting up of this comparison, it emerges that even though Black is positioned in continuity with early 20th-century thought, his method of inquiry makes his work extraordinarily modern, leaving space for interesting and heretofore not completely explored outcomes and conclusions.
The first chapter of this study is devoted to a biographical introduction, in which an attempt has been made, starting from a self-introduction by the author himself, to clarify the link between his research interests and his professional and intellectual career.
In the following chapter, Black’s training and reasons for continuing, as well as his digression from the deeply-rooted logical-analytical stream of thought of Cambridge and Oxford are discussed.
Chapter three deals with Black’s thought during the Forties, when his philosophical method and his concept of meaning become better defined.
Beginning with a comparison with Richards, the fourth chapter discusses the development of the interactive theory of metaphor and the conception of knowledge and rationality which accompany analysis of the models.
Finally, as well as the criticisms set out by Black himself, the last chapter presents a number of aspects regarding discontinuity in his thought with respect to the constructionism of Nelson Goodman and the conceptual theory of metaphor which gained prominence in the following years in the field of linguistics.
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