Riassunto analitico
Argomento della tesi è l'individuazione e l'analisi degli istituti giuridici che consentono al personale dei servizi segreti di compiere attività astrattamente configurabili come reato ma che, in virtù di tali istituti risultano scriminate. Il primo capitolo descrive, in generale, cosa si intende per "servizio segreto", quali sono i suoi compiti e le sue attività; segue una breve trattazione delle c.d "deviazioni" (ossia i comportamenti non in linea con i compiti istituzionali), dei meccanismi di controllo dell'attività dei servizi e della realtà italiana dei servizi segreti. Nel secondo capitolo si analizza l'istituto delle "garanzie funzionali", introdotto con la legge n. 124/2007. Esso rappresenta una grande novità in quanto, per la prima volta, viene disciplinata una scriminante specifica per i servizi segreti. In virtù di questo istituto gli operatori gli agenti dei servizi segreti sono in grado di compiere delle azioni, astrattamente configurabili come reato, senza il rischio di essere puniti. Tale scriminante, però, opera solo per quei reati che non offendono determinati beni giuridici (vita, l'integrità fisica, la persona individuale, la libertà personale, la libertà morale, la salute o l'incolumità di una o più persone) e solo se è stata rilasciata l'autorizzazione a compiere l'azione da parte del Primi ministro, oppure, in caso di emergenza, se detta autorizzazione è stata rilasciata dal direttore del servizio segreto interessato e poi convalidata dal Primo ministro. Nel terzo capitolo si analizza l'istituto del segreto di Stato, il quale non è una scriminante dei servizi segreti ma è stato utilizzato in più occasioni con questa finalità. Il capitolo ripercorre le origini del segreto di Stato nella legislazione francese, la disciplina del vecchio segreto politico-militare e le evoluzioni del segreto nelle discipline del 1977 e del 2007. Particolare attenzione è dedicata al profilo processuale del segreto, alle forme di controllo parlamentare e da parte della Corte costituzionale. Il capitolo descrive anche due casi di recente utilizzo del segreto: quello della "Villa La Certosa" e il "caso di Bologna". Il quarto capitolo ricostruisce la vicenda nota come caso "Abu Omar", lunga e complicata questione giudiziale che ha per oggetto il rapimento dell'imam di Milano, conosciuto come Abu Omar, da parte di agenti della CIA e del SISMI. Un caso paradigmatico in quanto, proprio per l'utilizzo del segreto di Stato, molti imputati italiani coinvolti, appartenenti al SISMI, sono stati assolti.
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