Riassunto analitico
La radioimmunoterapia (RIT) è una forma innovativa di terapia del cancro che combina gli effetti citotossici di una radiazione emessa da un radionuclide alla selettività di anticorpi monoclonali (mAb), glicoproteine solubili dirette ad antigeni sovraespressi da cellule tumorali in modo da ottenere un irraggiamento mirato delle sole cellule del cancro. La radioimmunoterapia combina quindi gli effetti sinergici dell’immunoterapia e della radioterapia, con effetti collaterali locali e sistemici gestibili. È stato fatto molto nel campo della radioimmunoterapia nonostante siano stati approvati solamente due farmaci: Zevalin®, l’anticorpo ibritumomab anti-CD20 radiomarcato con 90Y, è stato approvato nel 2002 dalla FDA ed è indicato come terapia di consolidamento dopo l’induzione della remissione in pazienti con linfoma follicolare non pretrattati e per il trattamento di pazienti adulti affetti da Linfoma Non Hodgkin (NHL) a cellule B CD20+ recidivanti o refrattari a rituximab; Bexxar®, tositumomab anti-CD20 radiomarcato con 131I, è anch’esso indicato per il trattamento di pazienti con NHL recidivante o refrattario, di basso grado, follicolare o trasformato CD20+ con ricadute durante o dopo la terapia con rituximab. Nel 2014 quest’ultimo è stato ritirato dalla stessa azienda produttrice principalmente a causa di un calo dell’uso del 30% annuo dal 2006, quando ha avuto il suo picco di vendite. Tuttavia, gli attuali progressi nella tecnologia coinvolta nel miglioramento dei composti radioimmunoconiugati ha dato una speranza di cura con tale trattamento non solo per le forme tumorali ematologiche ma anche per i tumori solidi. L’impiego di nuovi radionuclidi, gli approcci di pre-targeting, il dosaggio frazionato e l’uso di frammenti di anticorpi hanno portato sia all’ottimizzazione dell’efficacia dei composti radioimmunoconiugati sia ad un miglioramento in termini di tossicologia clinica. Il mio elaborato verterà quindi sulle caratteristiche del trattamento con Zevalin® tra cui le peculiarità dell’ittrio-90 e dell’anticorpo monoclonale, i metodi di produzione e i trials clinici che hanno portato all’approvazione da parte di FDA ed EMA, tenendo conto anche delle procedure di somministrazione, dei costi e della realtà territoriale della terapia. Successivamente prenderò in considerazione il panorama più ampio della radioimmunoterapia soffermandomi su cosa è stato approvato e su cosa sta vertendo la ricerca per il futuro.
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