Riassunto analitico
Il Morbo di Parkinson (PD) è una malattia neurodegenerativa nella quale si ha una morte selettiva dei neuroni dopaminergici della Sostanza Nera (SN) del mesencefalo. I meccanismi responsabili della degenerazione dei neuroni dopaminergici sono ancora in parte sconosciuti, anche se l'ipotesi neuroinfiammatoria è una delle più accreditate. Nella genesi della malattia hanno un ruolo importante non solo i neuroni ma anche le cellule gliali; infatti composti che riducono l'attivazione gliale proteggono la SN in modelli in vivo di PD. Alcuni composti endogeni, tra cui i Neurosteroidi (NS), sono molto importanti non solo fisiologicamente, ma anche nella patogenesi del Parkinson. Un NS molto studiato a tale scopo è l'Allopregnenolone (ALLO) il quale è sintetizzato anche a livello cerebrale; questo NS svolge molteplici funzioni, tra le quali risulta essere molto importante l’effetto neuroprotettivo. La nostra ipotesi è che l’ALLO, svolga il suo ruolo neuroprotettivo attraverso una modulazione dell’attività della microglia. Utilizzando un modello in vitro di PD, consistente nel trattamento di una linea cellulare neuronale (SH–SY5Y) ed una microgliale (BV–2) con la neurotossina Rotenone (a concentrazioni comprese tra 0,01 e 50 uM), abbiamo misurato la vitalità cellulare (mediante MTT test) nelle varie condizioni sperimentali. Il Rotenone applicato da solo causa la morte di entrambi i tipi cellulari ma con potenza diversa, l'ALLO applicato da solo invece migliora la vitalità delle cellule; la co–applicazione di Rot e ALLO in entrambi i tipi cellulari è in grado di ripristinarne la vitalità. Il medium derivato dal trattamento delle cellule microgliali con Rotenone svolge un effetto "trofico" sulle colture di cellule SH–SY5Y; si può pertanto ipotizzare che il Rotenone stimoli la microglia a produrre "sostanze" che migliorino la vitalità dei neuroni. La comprensione dell’effetto dei NS sulla comunicazione cellulare tra neuroni e microglia, per mantenere l’omeostasi e l’integrità del SNC, potrà avere importanti implicazioni riguardo al potenziale terapeutico di queste sostanze nelle malattie neurodegenerative come il PD.
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