Riassunto analitico
Lo scopo di questa tesi è quello di indagare l’enorme potenziale e le problematiche correlate all’utilizzo di immagini multispettrali acquisite da sensori montati a bordo di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), chiamati anche più comunemente droni. Questi sensori sono sensibili alla radiazione emessa o riflessa su diversi intervalli di lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico, dalla regione del visibile (VIS) a quella del vicino infrarosso (NIR) ed è proprio questa loro capacità di osservare oltre il visibile, affiancata dell’elevata risoluzione geometrica che è possibile ottenere, che li rende particolarmente interessanti per le indagini ambientali. I dati acquisiti consentono di ottenere informazioni riguardanti lo stress o il vigore della vegetazione, aspetti che possono essere correlati anche ad altre informazioni a seconda del territorio considerato. Con il termine di indagini ambientali si intendono, quindi, una serie di applicazioni che comprendono l’agricoltura di precisione (chiamata anche agricoltura 4.0) e il monitoraggio di porzioni di territorio interessate da problematiche di inquinamento del suolo e delle falde acquifere. In questo elaborato sono stati considerate due tipologie di dati, uno relativo a dei manti erbosi e un altro relativo ad un impianto di smaltimento rifiuti. Questi due casi rappresentano due possibili applicazioni di questa tecnologia: nel primo caso è possibile osservare le esigenze della vegetazione in termini di sostanze nutritive ed acqua ed eventuali attacchi da parte di agenti biologici, nel secondo caso è possibile valutare la presenza o meno di un inquinamento da percolato all’interno delle canalizzazioni e del terreno circostante. Tutto ciò è stato possibile grazie all’innovativa camera multispettrale MAIA sviluppata da SAL Engineering S.r.l. insieme ad Eoptis S.r.l. montata a bordo di un drone, la quale ha permesso l’acquisizione delle immagini multispettrali con un elevato grado di dettaglio.
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