Riassunto analitico
La flessibilità è vista come un argomento centrale di dibattito a livello internazionale in ragione del fatto che è considerato uno strumento volto a creare condizioni all’interno mercato del lavoro favorevoli all’equilibrio tra la vita privata dei lavoratori e la loro vita professionale. La presente ricerca muove dalla nozione di flessibilità in Unione europea ed in Russia. La tesi esamina le esistenti tipologie di rapporti di lavoro non standard ovvero atipici, visti come uno strumento per fornire flessibilità al mercato. Le terminologie e le definizioni sulla flessibilità del lavoro sono analizzati e confrontati al fine di aprire la strada ad una comprensione del fenomeno all’interno dei due sistemi analizzati. Attraverso un'indagine linguistica basata sul metodo onomasiologico e il confronto dei termini selezionati, la tesi punta ad esaminare se dietro due termini in lingua inglese e in lingua russa sia possibile individuare un significato almeno parzialmente equivalente e come questi sono tradotti e definiti nel sistema comunitario e in quello Russo. La pietra angolare della ricerca è un confronto tra gli istituti giuridici esistenti in UE e in Russia, nonché il confronto dei termini che rispecchiano i concetti di queste istituzioni. L'obiettivo finale e il risultato pratico della dissertazione è la creazione di un glossario ad hoc dei termini in questione. I termini per il glossario finale sono stati estratti da due relazioni “chiave” dell'Eurofound che sono: "l’Esplorazione del lavoro autonomo nell'Unione europea" e "Le Nuove forme di occupazione". I termini scelti sono omogenei e appartengono ad un singolo dominio, motivo per cui è stato possibile organizzarli in un'ontologia chiaramente strutturata. Un simile approccio multidisciplinare amplia significativamente la portata dei possibili stakeholder non limitandola solo ai traduttori che cercano un termine esatto, ma fornendo agli specialisti del diritto del lavoro un quadro di riferimento.
|