Riassunto analitico
Sovente patologie progressive possono essere controllate o arrestate se diagnosticate precocemente anche in assenza di un’evidente sintomatologia. È questo il caso delle Mucopolisaccaridosi, ovvero malattie rare dovute all’accumulo lisosomiale di glicosaminoglicani e causate da uno specifico deficit enzimatico che ne compromette la corretta degradazione. L’obiettivo di questo studio è proprio quello di proporre metodi semplici, affidabili, non invasivi, riproducibili ed economici per la diagnosi della menzionata patologia. Dal punto di vista clinico è fondamentale creare quanto prima i presupposti per un piano di screening neonatale esteso a tutta la popolazione dei nuovi nati. Questa necessità è ancora più impellente se si considera che le moderne terapie di sostituzione enzimatica sono efficaci solo se attuate sin dalle prime settimane di vita del neonato. Dal punto di vista sperimentale è stato ideato un insieme di protocolli diagnostici destinati appunto alla diagnosi precoce e asintomatica. Trattasi di un insieme di approcci più sofisticati rispetto alle tradizionali tecniche elettroforetiche e/o colorimetriche che ancora oggi rappresentano il principale screening correlato alla diagnosi delle Mucopolisaccaridosi. Il primo verte sulla determinazione qualitativa e quantitativa delle esosamine contenute nelle urine mediante Elettroforesi Capillare in UV. La loro concentrazione è di fatto correlabile al contenuto in glicosaminoglicani. Gli stessi risultati sono stati ottenuti anche mediante HPLC in fluorescenza, confermando la validità del metodo elettroforetico HPCE. Il secondo dipende invece dal contenuto di galattosaminoglicani (DS e CS) a livello plasmatico e si fonda su una particolare condizione fisiopatologica recentemente dimostrata. In sostanza è ormai noto che l’accumulo primario di un tipo di GAG ha come conseguenza un accumulo secondario di altre forme di glicosaminoglicani aspecifici rispetto alla forma di MPS in esame. Abbiamo dunque stabilito che il contenuto di DS-CS può essere considerato un marker appropriato per la diagnosi precoce di tutte le forme di MPS. A conclusione della parte concernente la presentazione dei risultati ottenuti abbiamo inserito anche i dati relativi ad uno specifico soggetto affetto da MPS IIIA caratterizzato da lieve ritardo mentale e bassi livelli urinari di HS.
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Abstract
Progressive disease can be often controlled or arrested if early diagnosed even in the absence of obvious symptoms. This is the case of Mucopolysaccharidosis, rare diseases characterized by the lysosomal accumulation of glycosaminoglycans and caused by a specific enzyme deficiency able to impair the proper degradation.
The objective of this study is to propose simple, reliable , non-invasive , reproducible and economical methods for the diagnosis of that diseases.
From the clinical point of view, it is essential to create as soon as possible conditions for a plan for newborn screening extended to the entire population of newborns.
This need is even more compelling by considering that modern enzyme replacement therapies are only effective if implemented from the first weeks of life of the newborn.
From the experimental point of view, it was developed a set of diagnostic protocols intended precisely to get early and asymptomatic diagnosis. This is a set of more sophisticated approaches than traditional electrophoretic and/or colorimetric techniques still representing the main screening related to the diagnosis of Mucopolysaccharidosis. The first one focuses on the qualitative and quantitative determination of hexosamines contained in urine by capillary electrophoresis (HPCE) and UV detection. Their concentration is correlated to the content of glycosaminoglycans. The same results were also obtained by HPLC and fluorescence detection, confirming the validity of the HPCE method. The second one depends on the galactosaminoglycans (DS and CS) content in plasma and it is based on a particular pathophysiological condition recently demonstrated. It is now known that the primary accumulation of one type of GAG produces a secondary accumulation of other kinds of glycosaminoglycans nonspecific with the form of MPS concerned. We have therefore established that the plasmatic content of the DS-CS can be considered an appropriate marker for the early diagnosis of all forms of MPS.
Finally, in my thesis I have also included data related to a specific patient affected by MPS IIIA and characterized by mild mental retardation and low levels of urinary heparan sulfate.
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