Riassunto analitico
Partendo dalla disamina delle nozioni di identità e spazio e delle loro concettualizzazioni più attuali, sia in ambito internazionale sia prestando particolare attenzione a quelle proposte dagli intellettuali portoghesi più eminenti, nonché evidenziando la loro presenza nella letteratura portoghese in qualità di elementi simbolici e discorsivi, lo studio che si presenta ha come obiettivo individuare le modalità di problematizzazione della relazione tra lo scrittore e la realtà del suo paese, ciò che Eduardo Lourenço identifica come l’«objecto Portugal», all’interno di un corpus di studio formato da tre romanzi di recente pubblicazione: Para onde vão os guarda-chuvas (2013) di Afonso Cruz, Depois de morrer aconteceram-me muitas coisas (2009) di Ricardo Adolfo e da Anatomia dos Mártires (2011) di João Tordo. I tre autori, accomunati dall’appartenenza alla stessa generazione anagrafica, essendo nati in prossimità del 1974, anno della Rivoluzione dei Garofani, sono portavoce nelle loro narrative, pur attraverso stili e tensioni estetiche differenti, della stessa combinazione di istanze apparentemente dicotomiche; se, da un lato, è evidente un’apertura universalista, individuabile soprattutto nella denazionalizzazione dei personaggi e nella deterritorializzazione delle ambientazioni, dall’altro, alcuni elementi testuali, ossia l’inclusione di tre diversi fenomeni sociali e storici, che hanno marcato l’identità del popolo lusitano – rispettivamente, il rapporto con l’Oriente, il fenomeno dell’emigrazione e il ripensamento identitario postrivoluzionario – possono essere ricondotti a una forma di rappresentazione della società portoghese e a una riflessione sul loro complesso identitario. Dato tale approccio ambiguo e instabile, la tesi prosegue con un inquadramento critico della letteratura di produzione più recente e delle sue caratteristiche, anche in ambito lusitano, sempre più marcatamente transnazionali. Nella parte concernente l’analisi del corpus, l’attenzione si focalizzerà, nella prima parte di ogni capitolo, sulla costruzione dei personaggi principali e della loro quest identitaria, non più orientata alla ricerca di un’identità definita da un’appartenenza nazionale, bensì dalla constatazione che questa si configura come una formulazione instabile che richiede per la sua formazione il confronto con l’altro. In seguito, saranno analizzate le ambientazioni che incorporano vari spazi del globo, i quali, al fine di essere considerati luoghi identitari e relazionali, saranno attraversati dalle deambulazioni, non solo fisiche, ma anche emozionali, dei personaggi. Infine, saranno fornite analisi riguardanti quello che Maria Alzira Seixo definisce «espaço objectual do livro», che nel corpus può essere definito come uno spazio meticcio e ibrido, dato che le tre opere sono caratterizzate dalla contaminazione e dall’interpolazione di diversi linguaggi letterari, scelta che esalta l’instabilità delle nozioni di identità e posizionamento spaziale contenute in esse. L’obiettivo è quello di esaltare nel corpus la coesistenza sia di forze centrifughe che si dirigono verso il transnazionale, sia di forze centripete che riconducono all’«objecto Portugal», e far emergere come la presenza simultanea di queste due istanze divenga la caratteristica più peculiare delle tre narrative, capace di inaugurare all’interno del panorama letterario portoghese l’inizio di nuove modalità di riflessione identitaria che, mantenendosi in relazione simultaneamente con il locale e con il globale – o meglio dialogando con la pluralità, l’alterità e l’ibridizzazione culturale –, possono rivelare nuovi posizionamenti ontologici dell’essere portoghese nella contemporaneità.
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Abstract
Starting from the close examination of the notions of identity and space, their most recent international and Portuguese conceptualizations, and highlighting their presence in Portuguese literature as symbolic and discursive elements, this study aims at identifying ways of problematizing the relationship between the writer and the reality of his country. This refers to what Eduardo Lourenço identifies as “objecto Portugal”, whose presence will be looked for in a corpus composed by three recently published novels: Afonso Cruz’s Para onde vão os guarda-chuvas (2013), Ricardo Adolfo’s Depois de morrer aconteceram-me muitas coisas (2009) and João Tordo’s Anatomia dos Mártires (2011).
Born around 1974, year of the Carnation Revolution, the three authors, through different aesthetic styles, highlight in their narratives the same combination of seemingly dichotomous instances. On the one hand, it is possible to identify a universalist tension, recognizable especially in the denationalization of their characters and in the deterritorialization of their settings; on the other, some textual elements are recognizable as a form of representation of Portuguese society, that is, the inclusion of three different social and cultural phenomena, historical relationships that have been marking Portuguese identity, namely, the relationship with the “Orient”, the phenomenon of emigration and the post-revolutionary identity rethinking.
Because of this ambiguous approach, the thesis continues with a critical framing of the most recent literature and its features, which also in Portugal are increasingly transnational. In the corpus analysis section, the focus will be, first of all, on the construction of the main characters and their quest for identity. This quest is not defined by a national belonging, but as a path leading to the awareness that identity is configured as an unstable formulation that requires the comparison with otherness. Secondly, I will analyse the settings that incorporate various spaces of the globe; those spaces are to be crossed not only physically but also emotionally, so that the character may find his own location. Finally, analysis will be provided about what Maria Alzira Seixo calls “espaço objectual do livro”. In the corpus, it can be defined as a hybrid space, since the three works are characterized by the contamination and interpolation of different literary languages. This choice enhances the unstable notions of identity and spatial positioning contained in them.
The purpose is therefore to exalt in the corpus the coexistence of centrifugal forces that are directed towards the transnational, and centripetal forces that lead back to the “objecto Portugal”, and how the simultaneous presence of these two instances becomes the peculiarity of these three narratives, capable of inaugurating within the Portuguese literary landscape the beginning of new ontological reflections. These reflections, while keeping in touch with the local, simultaneously open to the global, interacting with the present cultural hybridization, allowing the formulation of a new ontological position of the contemporary Portuguese identity.
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