Riassunto analitico
Viviamo in un'era guidata dalla tecnologia in cui nuovi sviluppi e innovazioni stanno avvenendo a un ritmo mai visto prima. Man mano che la tecnologia si fonde con l'economia, assistiamo alla crescita dell'economia digitale giorno dopo giorno. L'avvento dell'economia digitale, però, ha suscitato nuove questioni politiche fondamentali legate ai suoi effetti sulla concorrenza e sulla necessità di adeguare i sistemi fiscali esistenti al nuovo modo di fare impresa creando nuove sfide per la tassazione internazionale. Poiché le tasse sono le principali fonti di entrate per i governi per finanziare i vari servizi e progetti pubblici, le autorità fiscali devono imparare ad adeguare la loro capacità di mettersi al passo con il rapido cambiamento delle attività dell'economia digitale, in modo da garantire che i benefici siano condivisi il più equamente possibile. Per affrontare tale problema, l'OCSE/G20 e l'UE hanno presentato le loro soluzioni, poichè si è sostenuto che un approccio unilaterale alla tassazione dell'economia digitale non può che dimostrarsi fallimentare; gli sviluppi più importanti sul tema sono arrivati, per quanto riguarda gli interventi dell'OCSE/G20, nel 2013 con il progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) comprensivo di 15 azioni volte a contrastare in modo globale l’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti, poi nel 2015 con un rapporto e nel 2018 con una relazione intermedia, mentre l'Unione Europea è intervenuta, nel 2018, con la proposta di due direttive su iniziativa della Commissione UE, vale a dire la direttiva su un'imposta sui servizi digitali e la direttiva sulla presenza digitale significativa.
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