Riassunto analitico
L’elaborato si suddivide in tre capitoli. Nel primo ci si sofferma sul concetto di sostenibilità e sulla sua evoluzione, tenendo conto delle varie definizioni che si sono susseguite nel tempo e presentando i modelli che hanno fornito un ausilio per la scomposizione della stessa nella sua triplice dimensione: sociale, ambientale ed economica. Si presentano anche le iniziative promosse a livello nazionale ed europeo volte ad orientare i comportamenti dei singoli e delle organizzazioni in un’ottica di sostenibilità. Con l’integrazione della sostenibilità all’interno delle strategie aziendali, sempre più imprese hanno dovuto includere le tematiche ambientali e sociali anche nella sfera contabile, in modo tale da comunicare all’esterno le iniziative intraprese e gli impatti da esse prodotti sull’ambiente e sulla socialità. A tal riguardo, si evidenziano le varie normative che hanno spinto le aziende a divulgare, oltre le informazioni meramente economiche, anche quelle non finanziarie. Questo perché, è solo negli ultimi anni che esse stanno trovando spazio all’interno delle disposizioni nazionali e comunitarie, mentre in passato, ci si concentrava esclusivamente sugli aspetti economici, considerati prevalenti. In particolare, ci si sofferma sulla Direttiva 2014/94/UE e sul Decreto Legislativo n.254 del 2016 che ha recepito nell’ordinamento italiano le disposizioni previste dalla direttiva comunitaria in questione. Nel secondo capitolo ci si sofferma sul percorso che ha portato alla predisposizione, da parte delle aziende, del bilancio di sostenibilità, passando dapprima dal bilancio sociale ed ambientale, fino ad arrivare alla presentazione del report integrato. Si evidenziano anche gli standard seguiti dalle aziende per la redazione dei suddetti documenti, ponendo l’attenzione su quelli maggiormente diffusi, come: i GRI Standards previsti dal Global Reporting Initiative; i GBS Standard predisposti dal Gruppo di Studio per la statuizione dei principi di redazione del Bilancio Sociale; l’<IR> Framework, definito dall’International Integrated Reporting Council e, infine gli standard predisposti dal Sustainability Accounting Standard Board. Nell’ultimo capitolo, invece, si ripercorrono i temi trattati nei capitoli precedenti attraverso un’analisi empirica. Si prendono come riferimento le Dichiarazioni Non Finanziarie di alcune aziende operanti in uno specifico settore, ovvero quello del “food & beverage” e si valutano gli indicatori utilizzati dalle stesse per rendicontare le performance sociali, ambientali ed economiche, tenendo conto di quelli predisposti dal GRI. Una volta fatto ciò, si prendono come riferimento gli indicatori specifici di settore previsti dal SASB al fine di verificare quanti di essi sono stati seguiti dalle aziende in analisi. In questo modo si provvede a dimostrare la sussistenza di una complementarità nell’utilizzo dei GRI e dei SASB e, dunque, un legame nella scelta delle tematiche materiali con il settore in cui l’azienda opera.
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