Riassunto analitico
Negli Stati Uniti d’America i fondi di dotazione (“endowment”) educazionali assolvono delicate prerogative, non soltanto per l’istituzione accademica ad essi collegata, ma per tutta la collettività. Essi sono in grado di elevare la qualità dell’istruzione offerta, attraverso l’erogazione annuale di risorse volte a finanziare le attività e le infrastrutture accademiche. Un sistema scolastico più robusto e finanziariamente indipendente genera molteplici vantaggi che si propagano nel tempo all’intera società. Lo scopo degli endowment è proprio quello di massimizzare le risorse destinate all’ente accademico, rendendo allo stesso tempo stabili le erogazioni nel corso degli anni e preservando il valore reale del patrimonio. La gestione finanziaria delle fondazioni deve rispondere dunque a due obiettivi contrapposti: mantenere un livello di spesa stabile e sostenuto nel breve e preservare il valore reale del fondo nel lungo periodo. Su queste tematiche la letteratura accademica si è sviluppata significativamente soprattutto negli Stati Uniti d’America, ma più di recente anche in Europa, attraverso gli studi sulle Fondazioni di origine bancaria. L’obiettivo di questo lavoro di ricerca è l’analisi della sostenibilità finanziaria complessiva degli endowment educazionali statunitensi, attraverso la rassegna dei più solidi contributi della letteratura, ma soprattutto mediante l’analisi dei dati ufficiali NACUBO&TIAA, i quali considerano la totalità dei fondi universitari statunitensi. Parallelamente, si è costituito un dataset che include i valori di mercato degli endowment e dei rispettivi portafogli, le erogazioni nominali ed il peso di ciascuna classe di attività per il periodo 2009-2020 di quelle che, proprio nel 2009, risultavano essere le maggiori dieci dotazioni universitarie statunitensi per dimensione patrimoniale. Si sono analizzate le scelte di investimento, la redditività conseguita e le politiche di spesa al lordo ed al netto dell’effetto dell’inflazione. La Yale and Stanford Rule descrive particolarmente bene le politiche di spesa delle fondazioni. Il rendimento medio dell’intero campione è risultato superiore a quello di un portafoglio 60/40 costituito dallo S&P500 e dagli US Treasury Bond decennali. È emerso un elevato grado di decorrelazione tra i rendimenti dei benchmark di mercato con quelli del campione, a testimonianza del diverso grado di esposizione ai mercati non quotati. La dimensione assoluta del fondo non è risultata premiante in termini di performance, in quanto l’endowment che ha conseguito la prestazione peggiore nell’intero periodo è stato proprio il più grande, ossia quello collegato all’università di Harvard.
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