Riassunto analitico
La tesi si propone l’obiettivo di esaminare le modalità con cui il sistema finanziario sta affrontando le sfide legate al cambiamento climatico in atto sul nostro Pianeta: nello specifico si analizzerà lo strumento della Dichiarazione non finanziaria (DNF) e, attraverso la comparazione del suo utilizzo in 4 Banche italiane, si cercherà di verificare come questo strumento possa contribuire alla crescita di una cultura della sostenibilità ambientale. Il processo di cambiamento in atto sul clima è infatti diventato in questi anni una realtà concreta e tangibile e rappresenta ormai una vera e propria emergenza politica, sociale ed economica, in ragione degli impatti che potrà determinare (e che già determina) sulla vita dell’uomo e delle comunità. Di questo aspetto si tratterà nel primo capitolo del lavoro, dove verranno esaminati i rischi legati al clima a livello sociale ed economico e degli effetti prodotti anche sui sistemi finanziari. Nel secondo capitolo si affronta invece il processo di cambiamento in atto nel mondo finanziario e del ruolo sempre più strategico che nell’ultimo decennio sta acquisendo la cosiddetta “finanza sostenibile”. Si tratta di un processo necessario e imprescindibile per adeguare le politiche finanziarie alle trasformazioni in atto nel modello di sviluppo sociale ed economico, dove la parola-chiave è proprio “sostenibilità”. Lo sviluppo sostenibile infatti, pare ormai a tutti l’unico modello di sviluppo percorribile, perché compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e in grado di raggiungere obiettivi di benessere a livello sociale ed economico in modo equo, garantendo i bisogni delle generazioni presenti e future. La Comunità Europea ha da tempo messo i temi dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente al centro delle proprie strategie di intervento e, in quest’ottica, ha utilizzato la finanza sostenibile come un potente strumento per raggiungere i suoi obiettivi di prosperità economica, inclusione sociale e rigenerazione ambientale. Il terzo capitolo è quindi dedicato alle numerose e importanti misure normative e regolamentari adottate dalla UE, a partire dall’Accordo di Parigi, per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 e 2050 delle Nazioni Unite, con particolare attenzione agli interventi riguardanti il sistema finanziario. L’impegno già assunto dalla precedente Commissione in tema di sostenibilità sociale ed ambientale è stato non solo confermato, ma anzi rafforzato dalla nuova Commissione, insediatasi nel dicembre 2019. Alla nuova strategia europea in tema di sostenibilità e ai suoi obiettivi programmatici per il prossimo quinquennio è quindi dedicato il quarto capito di questo lavoro, dove si esamineranno nello specifico le proposte contenute nel Green Deal e gli obiettivi di azione previsti per l’Europa del futuro. Nel quinto capitolo si esamineranno gli strumenti di natura finanziaria messi in atto per diffondere e implementare una cultura della sostenibilità che portino a miglioramenti significativi anche in campo ambientale: tra questi in particolare la Dichiarazione non finanziaria, regolamentata con la direttiva 2015/95, chiamata Non Financial Reporting Directive (NFRD), poi recepita dalla normativa italiana con il D.lgs. 254/16 che stabilisce le regole sulla divulgazione di informazioni non finanziarie per le imprese e le società a supporto di processi di riduzione degli impatti ambientali. Il sesto e ultimo capitolo è interamente dedicato all’analisi compartiva delle dichiarazioni non finanziarie di 4 Gruppi bancari italiani ( Intesa San Paolo, Unicredit, BPER, CREDEM): da questa analisi una valutazione sulle modalità con cui il sistema finanziario italiano sta reagendo alle sfide del cambiamento climatico e quali strategie di mitigazione sono state adottate e verso dove si sta andando per contribuire alla lotta per l’ambiente e per la conservazione del capitale naturale.
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