Riassunto analitico
La tesi di laurea vuole approfondire la valutazione e la misurazione delle risorse intangibili delle imprese. Gli intangibili sono diventati una componente fondamentale per il successo delle imprese e dunque, l'applicazione dei corretti approcci valutativi, risulta necessaria per una loro adeguata valorizzazione. Con l'avvento della New Economy, a partire dagli anni duemila, si è assistito a un processo di dematerializzazione delle aziende in cui la componente immateriale ha assunto sempre più rilevanza. Le competenze, la reputazione e il sistema organizzativo hanno ricevuto una profonda attenzione nel corso degli ultimi anni; per questo motivo, sono aumentati anche gli investimenti in ricerca e sviluppo per la formazione di brevetti, in spese di pubblicità per il rafforzamento dei marchi, e nello sviluppo di teorie e modelli per la gestione efficiente delle dinamiche interne di impresa. Inoltre, all'interno delle aziende, sono state create le migliori condizioni per favorire la cura delle risorse umane in quanto elemento chiave per le organizzazioni. Sostanzialmente, si è verificata un'evidente ascesa dell'economia intangibile che ha coinvolto diversi settori e ne ha creati di nuovi: si pensi al mondo del digitale, ormai da anni considerato come il centro dell'innovazione tecnologica. Per questo motivo, si è allo stesso tempo ritenuto necessario sviluppare metodi sempre più efficaci per la misurazione degli intangibili delle aziende. Si constata che la contabilità spesso non è in grado di cogliere tutti gli aspetti rilevanti di tali assets, non valorizzandoli correttamente. Ne è un esempio l'osservazione di una dinamica consolidata ormai da decenni, ovvero la profonda divergenza fra valori di libro delle imprese (book value) e valori di mercato (market value). La causa di questa divergenza è soprattutto imputata alla presenza di risorse intangibili nelle aziende che il bilancio non è in grado di rappresentare completamente. A dimostrazione di ciò, all'interno della relazione, viene presentata e analizzata un’interessante ricerca condotta nel 2005 da tre ricercatori, Corrado, Hulten e Sichel. Secondo questo studio, attraverso gli approcci di calcolo tradizionali, la crescita dell'economia statunitense risultava fortemente sottovalutata; a causa della limitata capacità dei principi contabili di misurare correttamente la presenza degli intangibili economici delle imprese, il calcolo del prodotto interno lordo degli Stati Uniti non risultava veritiero. Per questo motivo, gli autori propongono una rendicontazione alternativa dei beni immateriali, considerata maggiormente adeguata per effettuare una buona stima. Sulla base di queste premesse, nel proseguo della relazione, vengono presentati diversi metodi di misurazione e valutazione delle risorse intangibili, la cui applicazione è strettamente correlata alle finalità di valutazione. Nonostante possano essere individuati diversi scopi, e quindi differenti metodi, è possibile suddividere i criteri valutativi in due principali filoni di studio: il primo vuole sviluppare approcci migliorativi dei metodi tradizionali ai fini contabili, in modo da condurre a valutazioni più rappresentative del valore intangibile; il secondo tende a rimanere distaccato dall’aspetto contabile, focalizzandosi principalmente su dinamiche interne e di mercato. La parte conclusiva della tesi ripercorre i passaggi fondamentali di un caso concreto: la valutazione di brevetti del settore cosmetico. Sono stati individuati la storia di formazione, gli aspetti peculiari e le caratteristiche fondamentali degli assets che sono oggetto di valutazione per ottenerne un corretto Giudizio Integrato di Valutazione. Infine, viene svolta un’analisi e un confronto dei risultati ottenuti tramite i metodi valutativi applicati.
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