Riassunto analitico
Negli ultimi 30 anni, la legge di Moore è stata una linea guida per l'industria dei semiconduttori. Per sostenere la legge di Moore è richiesto un continuo scaling dei MOSFET in Si. Il corrente nodo tecnologico è di 22-nm, e le fasi successive previste dalla International Technology Roadmap for Semiconductor (ITRS) sono 16 nm e 11 nm. Questa tabella di marcia non garantisce che il CMOS basato su scaling del Si si estenderà ulteriormente e sta diventando sempre più pressante individuare una nuova famiglia di materiali a semiconduttore o di dispositivi in grado di sostenere la legge di Moore per alcune generazioni supplementari. I candidati più studiati sono materiali III-V, nanotubi, elettronica molecolare, spin-based computing, e dispositivi a singolo elettrone. Tuttavia, molti di questi dispositivi sono allo stato di prototipo. Mentre i III-V FET e, in particolare, i transistor ad alta mobilità elettronica (HEMT) in InAIAs/InGaAs rappresentano una tecnologia già funzionante e la tecnologia produttiva per MOSHEMT in InGaAs è relativamente matura. La mia attività di ricerca si è svolta in collaborazione con SEMATECH (USA), che ha fornito i dispositivi investigati. L’attività si è inizialmente concentrata su di MOSFET con canale in InGaAs, ZrO2 come dielettrico di gate e regioni di source/drain impiantate. E’ stato analizzato l'impatto delle trappole interfacciali sulle caratteristiche elettriche come tensione di soglia, pendenza del sottosoglia e correnti on/off in due MOSFET, uno convenzionale e uno a canale sepolto. E' stata effettuata un'analisi dettagliata degli effetti delle trappole di natura accettore e donore, evidenziando il comportamento non banale associato alle trappole donori nel dispositivo a canale sepolto Un altro campo di indagine è stato l'ottimizzazione dello stack epitassiale componente un quantum-well MOSFET con Al2O3 dielettrico di gate a canale sepolto in InGaAs. Canale sepolto e MOSFET senza impianto delle regioni source/drain sono soluzioni studiate come alternativa alle strutture MOSFET standard, poiché minimizzano la degradazione della mobilità del canale ed evitano lo scattering all’interfaccia high-k/dielettrico causato dai cicli termici per l'attivazione doping. Concentrazione/tipo di doping e spessore degli strati che formano il dispositivo svolgono un ruolo chiave nel funzionamento. Per mezzo di simulazione abbiamo valutato l'impatto di differenti spessori e doping con lo scopo di fornire linee guida per progettazione e ottimizzazione dei dispositivi futuri. L'elevata mobilità è la ragione principale per cui semiconduttori III-V sono studiati, è di fondamentale importanza conoscere i limiti e gli errori che influenzano le tecniche sperimentali per l'estrazione della mobilità. In particolare ci siamo concentrati sulla tecnica di estrazione della mobilità detta split-CV, applicata a quantum-well MOSFET con canale in InGaAs e Al2O3 dielettrico di gate. Simulare il metodo sperimentale split-CV ha permesso di trovare e parzialmente correggere tutti gli errori possibili che interessano l’estrazione della mobilità. Infine, mi sono concentrato sulla caratterizzazione ed estrazione delle trappole di interfaccia in strutture III-V/high-k e Si/SiO2/high-k. Ho sviluppato una nuova tecnica generalizzata per l'estrazione delle trappole di interfaccia basata sulla combinazione di due metodi ben noti: il metodo Terman e il metodo high-low frequency. Ho applicato tale tecnica per la caratterizzazione delle trappole interfacciali in MOSFET a canale InGaAs con Al2O3 dielettrico di gate. Invece, per studiare le trappole di interfaccia in strutture Si/SiO2/high-k abbiamo usato le tecniche di charge pumping e di “Trap Spectroscopy by Charge Injection and Sensing”. Infine, i parametri delle trappole estratti con i metodi sopra elencati sono stati confrontati con i parametri ottenuti tramite simulazioni in grado di riprodurre le correnti di perdita attraverso l'ossido di gate.
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Abstract
For the last 30 years, Moore’s law has been a guiding principle for the semiconductor industry. To sustain the Moore’s law a continuous scaling of Si MOSFETs is required. The current technological node is 22-nm, and next steps foreseen by the International Technology Roadmap for Semiconductor (ITRS) are 16-nm and 11-nm. However, this roadmap does not guarantee that Si-based CMOS scaling will extend that far. Within this scenario, identifying a new semiconductor logic device technology that can sustain Moore’s law for a few additional generations is becoming increasingly pressing. Often mentioned candidates are III-V materials, nanotubes/nanowires, molecular electronics, spin-based computing, and single-electron devices.
However, at this time, many of these device concepts are hardly beyond the prototyping stage. In contrast, III-V FETs and, in particular, InAlAs/InGaAs high-electron mobility transistors (HEMTs) constitute a real device technology and InGaAs MOSHEMT manufacturing technology is relatively mature.
During my research activity I have collaborated with SEMATECH (USA), which provided the sample investigated. My activity has initially been concerned with MOSFETs with InGaAs channel, ZrO2 gate dielectric, and implanted source/drain regions. The impact of interfacial traps on the electrical characteristics such as threshold voltage, subthreshold slope and on/off currents has in particular been analyzed in both standard MOSFETs and capped MOSFETs. A detailed analysis of the effects of both acceptor and donor traps has been carried out, together with the explanation of the non-trivial behaviour induced by donor-like interface traps in capped MOSFETs.
Another field of investigation has been the optimization of the epilayer semiconductor stack composing buried-channel, InGaAs quantum-well MOSFETs with Al2O3 gate dielectric. Buried channel, implant-free MOSFETs are an option currently being intensively developed as an alternative to standard MOSFET structures, minimizing the channel mobility degradation induced by surface scattering and avoiding high-k dielectric degradation due to thermal cycles required for doping activation. Both doping concentration/type and thicknesses of the layers forming the buried channel device play a key role in the device performance. By means of numerical device simulations I have evaluated the impact of different device concepts to provide guidelines for device design and optimization.
Since the high mobility is the main reason why III-V semiconductor are being studied for Si replacement in the channel of next generation CMOS devices, it is of fundamental importance to asses the accuracy limits that affect the experimental techniques for mobility extraction. In particular we focused on the accuracy of split-CV measurements applied to quantum-well MOSFETs with InGaAs channel and Al2O3 gate dielectric. Simulating the split-CV experimental method has made it possible to find and partially correct all possible errors (interfacial traps, contact resistances and extra capacitance term associated with buried channel) affecting mobility extraction.
Finally, I focused on the interface-trap characterization and extraction at the III-V/high-k interface and Si/SiO2/high-k interface. I developed a new generalized technique for interface trap extraction in III-V devices. The technique is based on combining together two well known methods: the Terman method and the high-low frequency method. I applied the method to interface-trap characterization in InGaAs MOSFETs with Al2O3 gate dielectric.
On the other hand, charge pumping and “Trap Spectroscopy by Charge Injection and Sensing” techniques have been adopted to extract trap parameters in Si/SiO2/high-k interfaces. Results have been compared with trap parameters derived from current leakage simulations matching experimental data.
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