Riassunto analitico
La tesi si occupa di trattare lo sviluppo del fenomeno delle catene globali del valore, a seguito della trasformazione dei modelli economici o organizzativi derivante dalla globalizzazione. Tale fenomeno ha registrato una forte crescita, favorita dai processi di esternalizzazione e delocalizzazione delle imprese, tramite i quali le multinazionali sono riuscite ad abbattere i costi tramite la frantumazione del processo produttivo all’interno di Stati diversi. Sul piano regolativo, esse sono caratterizzate da particolari peculiarità derivanti dalla transnazionalità dei rapporti commerciali e dalla conseguente mancanza di un quadro normativo uniforme, a causa della moltiplicazione dei soggetti economici. Dopo aver delineato gli aspetti strutturali e di governarce delle GVC, si passerà a trattare i problemi concernenti la regolazione di tale fenomeno, tra cui la problematica concernente i numerosi deficit di governance e le difficoltà d’imputazione delle responsabilità in capo alle imprese leader, data la presenza di numerosi e complessi rapporti societari e commerciali. Le relazioni tra le imprese facenti parte delle catene sono caratterizzate da numerosi fenomeni di dumping sociale e di disparità tra l'impresa leader e gli altri soggetti economici con cui essa instaura rapporti economici. Proprio per tale motivo, è importante analizzare la sostenibilità di tali modelli economici, non unicamente dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista sociale. A tal propositivo, le principali organizzazioni internazionali, tra cui l’OIL, hanno redatto numerosi documenti volti a promuovere il concetto di “lavoro dignitoso all’interno delle catene globali del valore” ed introdurre il concetto di "Responsabilità sociale d'impresa". Tale concetto pone l’impresa multinazionale al centro delle dinamiche regolative, incentivando l’adozione di atti di natura volontaria e di matrice “soft”, tra cui l’adozione di codici etici e di condotta, finalizzati a responsabilizzare l’azione delle imprese leader, nei confronti dell’intera catena di fornitura. Tuttavia, tali strumenti non risultano privi di criticità e di difficoltà di implementazione e, soprattutto, di monitoraggio, a causa della mancanza di sistemi sanzionatori adeguati. Per tale motivo, risulta necessario analizzare il rapporto tra le norme di soft law e le norme di hard law, con riferimento ai punti di forza e di debolezza di entrambe le tecniche di regolazione. Infine, si passerà dall'analisi degli strumenti di autoregolazione adottati unilateralmente dalle imprese, ai fenomeni di contrattazione collettiva transnazionale derivanti dalla negoziazione tra le imprese multinazionali e le principali federazioni sindacali globali. Lo scopo di tale analisi è quello di valutare i contenuti che caratterizzano tali accordi, il relativo grado di implementazione e gli effetti che essi generano sull'intera catena globale del valore, soprattutto in termini di sostenibilità sociale. Anche riguardo a tali strumenti sono presenti numerose perplessità, soprattutto in merito all’effettiva capacità di diffondere e garantire l’applicazione dei diritti lungo l’intera catena di fornitura.
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