Riassunto analitico
Questa tesi bibliografica passa in rassegna le caratteristiche della Sick building syndrome (SBS), la sua eziologia e i possibili metodi di prevenzione e mitigazione, con particolare riferimento all’impiego di piante ornamentali per migliorare la qualità dell'aria interna. Gli studi sulla SBS hanno ricevuto un forte impulso a partire dal periodo della crisi energetica degli anni '70. All’epoca fu incentivata la realizzazione di edifici termicamente isolati, meno energivori per i sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento, con conseguente riduzione del ricambio naturale dell’aria negli ambienti confinati e aggravamento dei fenomeni di inquinamento interno, originando il fenomeno della Sick building syndrome. Secondo l’OMS già nel 1983 circa il 30% degli edifici nuovi e ristrutturati in tutto il mondo poteva essere correlato alla SBS (OMS, 1983). Nel 1987 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le Linee guida sulla qualità dell'aria per l'Europa, fornendo alle autorità preposte una base per proteggere la salute pubblica dagli effetti negativi degli inquinanti atmosferici. Nel 2021 l’OMS ha stimato in 7 milioni l’anno le morti premature dovute all’inquinamento indoor e outdoor. La necessità di ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie dovuti all’inquinamento è oggetto dell’Obiettivo 3.9 dell’agenda 2030 dell’ONU e, nel 2022, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sancito il diritto umano a un ambiente “pulito, sano e sostenibile”. Dalla rassegna condotta è emerso che le politiche approntate e attuate dalle autorità locali e internazionali hanno incentrato la loro attenzione sull’inquinamento outdoor, trascurando però la tematica dell’inquinamento indoor. Tuttavia, la maggioranza degli europei trascorre circa il 90% del loro tempo al chiuso, per lo più nelle proprie case, oltre che nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli spazi pubblici. La popolazione generale ha poi raggiunto una maggiore consapevolezza dell’importanza della salubrità delle abitazioni in corrispondenza del recente periodo di pandemia di COVID-19, durante il quale sono stati imposti lunghi periodi di lockdown. Numerosi studi hanno evidenziato che la qualità dell'aria degli ambienti indoor è influenzata solo in parte dai livelli esterni di inquinamento, mentre è condizionata in misura maggiore da numerose sorgenti interne che determinano concentrazioni di inquinanti spesso superiori a quelle presenti all'esterno e di conseguenza l’identificazione dei fattori di rischio è stato considerato come un primo passo verso la prevenzione e il controllo della SBS. Ricerche condotte in diverse aree geografiche concordano nell’identificare nelle soluzioni edilizie, attrezzature interne e attività degli occupanti le fonti di inquinamento di natura chimica, fisica e biologica, che possono portare a un’ampia gamma di problemi di salute e possono persino essere fatali. Solo nel 2018 l’OMS ha fornito raccomandazioni specifiche per una salubre edilizia abitativa. Dalle stesse emerge la necessità di disporre di un adeguato spazio abitativo per garantire la sicurezza e la salute delle persone, di evitare il sovraffollamento e le basse temperature ambiente. In conclusione, da questa rassegna bibliografica emerge che numerosi progressi sono stati raggiunti nello studio della SBS. Nondimeno si evidenzia la necessità che le ricerche in tale ambito ricevano un nuovo impulso, con particolare riferimento alla fitorimediazione dell’aria, in quanto appare che alcune piante ornamentali manifestino la capacità di depurare l’aria interna da sostanze inquinanti, costituendo quindi un metodo semplice ed economico da sviluppare attraverso ulteriori indagini nei contesti di vita reale.
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