Riassunto analitico
I Fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua sono stati istituiti, dall'articolo 118 della Legge 388 del 2000, per favorire lo sviluppo della formazione professionale «in un’ottica di competitività delle imprese e di garanzia della occupabilità dei lavoratori», grazie al ruolo delle relazioni sindacali partecipative. Tuttavia, diverse riforme legislative hanno finito per attrarre i Fondi, in chiave pubblicistica, nell’ambito delle politiche attive del lavoro, dimenticando che questo strumento nasce dentro i sistemi di relazioni industriali a garanzia della produttività e della qualità del lavoro. Alla luce dei recenti interventi legislativi e delle trasformazioni socio-economiche legate alla cosiddetta "Quarta rivoluzione industriale" e alla crisi sanitaria ed energetica in corso, l'elaborato si è proposto di realizzare un lavoro di mappatura sistemica dei diciannove Fondi, attualmente autorizzati ad operare sul mercato della formazione continua. La mappatura è stata svolta tramite l'analisi delle fonti regolative interne e degli Avvisi pubblicati per l'anno 2022 da ciascun Fondo. In conclusione si è poi cercato di comparare il quadro normativo e la realtà pratica di azione e di gestione di questi enti per verificare se, allo stato attuale, sia opportuno parlare dei Fondi interprofessionali come di un “sistema” dotato dei necessari raccordi con le dinamiche di relazioni industriali proprie di ciascun settore economico e produttivo (eventualmente articolato anche su base territoriale).
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