Riassunto analitico
Il diritto del lavoro si trova ad affrontare molte sfide nel tentativo di realizzare l’inclusione dei lavoratori disabili. Partendo dalla nozione di disabilità, che gioca un ruolo centrale ai fini dell’attribuzione delle tutele, la questione definitoria viene affrontata sia attraverso la classificazione operata dall’OMS, sia attraverso la rassegna dei testi normativi e delle interpretazioni giurisprudenziali, fino a giungere oggi ad una nuova definizione bio-psicosociale di disabilità. Proseguendo con le tutele per garantire al lavoratore disabile l’accesso al lavoro, viene affrontato il passaggio dal collocamento obbligatorio ex legge n. 482/1968, al collocamento mirato ex legge n. 68/1999, aggiornato con le modifiche apportate nel corso degli anni. Tuttavia, per garantire al lavoratore disabile non solo di avere accesso al lavoro, ma anche di svolgerlo in condizioni di parità in ogni momento del rapporto di lavoro, viene introdotto il nuovo diritto antidiscriminatorio di derivazione comunitaria, che si fonda su due pilastri: il divieto di discriminazione fondato sulla disabilità, e l’obbligo per il datore di lavoro di adottare accomodamenti ragionevoli. Inoltre, viene indagato il ruolo della contrattazione collettiva nel favorire l’inclusione dei lavoratori disabili, attraverso l’analisi dei principali istituti adottati dalle Parti sociali a favore dei disabili e dei caregivers. Per concludere, vengono sintetizzate le conquiste raggiunte dal diritto del lavoro in materia di disabilità, nonché le questioni ancora irrisolte.
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