Riassunto analitico
Il presente elaborato ha l’obiettivo di analizzare il tema del diritto di accesso a Internet nelle sue diverse sfaccettature e connotazioni. Quest’ultimo, infatti, viene affrontato sia nella sua possibile rilevanza a livello costituzionale, sia dal punto di vista della legislazione vigente, sia europea che nazionale. In tal senso, vengono descritti sia gli elementi che ad oggi non consentono di garantire a ogni individuo un diritto di accesso alla Rete, ma anche gli interventi messi in atto per cercare di contrastare il divario digitale e garantire a tutti un diritto di accesso alla Rete. In un mondo nel quale la transizione digitale è inserita tra gli obiettivi principali degli Stati, il tema del diritto di accesso a Internet risulta quindi fondamentale, a causa dell’irrinunciabilità di Internet nel contesto sociale odierno. A partire dagli anni Novanta, infatti, la diffusione globale di Internet ha portato a una rivoluzione nello stile di vita, nel modo di svolgere le attività quotidiane degli individui, ridefinendo i concetti di spazio e tempo. Eppure, ancora oggi vi sono persone che non possono accedere alla Rete e godere di tutti i benefici che ne derivano per molteplici motivi, come la condizione economica, le carenze infrastrutturali o culturali. Ed è proprio a partire da questa considerazione che nasce l’idea di questa tesi: la centralità della Rete rende necessario il riconoscimento di un diritto di accesso a Internet che possa permettere a tutti gli individui di poter accedere a quell’ambiente virtuale nel quale si esercitano diritti di cittadinanza, al fine di partecipare alla vita sociale della comunità. Tale diritto viene affrontato sotto diversi aspetti: a livello costituzionale, a livello legislativo, ma anche analizzando i requisiti necessari per poterlo garantire. In questo senso, dopo una breve descrizione della storia di Internet, si affronta il diritto di accesso a Internet a livello costituzionale, descrivendo il dibattito odierno sulla necessità o meno di una revisione costituzionale per poter inserire tale diritto accanto agli altri diritti fondamentali riconosciuti. Successivamente, viene analizzata la normativa internazionale, europea e nazionale in materia di diritto di accesso a Internet, poiché in queste è possibile individuare alcune previsioni, soprattutto a livello europeo, al fine di garantire tale diritto. A tal proposito, la normativa europea e nazionale impone ai Paesi membri di garantire un servizio universale di accesso a Internet, ossia un servizio erogato da un operatore incaricato, che permetta a tutti gli individui di accedere alla Rete ad un prezzo calmierato. Tale servizio è uno strumento fondamentale per poter garantire, all’interno di un mercato libero e aperto, di permettere a tutti di accedere ai servizi di connettività, ma non può essere di per sé sufficiente, poiché molti individui non possono comunque accedere alla Rete a causa di altri fattori. A tal proposito, vengono analizzate tutte le condizioni che rendono effettivo tale diritto, tra cui i requisiti strutturali (il sistema di reti infrastrutturali via cavo per la connessione in fibra e in rame) e culturali (le competenze digitali e il processo di alfabetizzazione digitale). Questi ultimi, uniti alle condizioni socioeconomiche, non sono soddisfatti in modo uniforme sul territorio. In Italia, in particolare, persiste un forte digital divide interno, il quale configura un Paese a diverse velocità, e per il quale sono state previste diverse linee di intervento, come la Strategia italiana per la Banda Ultralarga. La crisi pandemica ha altresì accentuato il peso di tale divario, motivo per il quale nell’ultima parte dell’elaborato viene calato il discorso del diritto di accesso a Internet nell’emergenza sanitaria da Covid-19, per comprendere la centralità di tale diritto per l’esercizio di diritti fondamentali come il diritto al lavoro e il diritto all’istruzione.
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