Riassunto analitico
Il presente elaborato studia e mette in luce i principali aspetti delle rimanenze di magazzino, considerate una delle voci più complesse al fine della redazione del bilancio d’esercizio. Le rimanenze di magazzino sono disciplinate in ambito nazione dall’art 2423 e successivi del codice civile, il quale le definisce come beni destinati alla vendita, o utilizzati per creare prodotti da rivendere, che rimangono in giacenza alla fine dell’esercizio. In ambito internazionale, invece, vengono regolamentate dallo IAS2 che definisce le rimanenze come beni posseduti per la vendita nel normale svolgimento delle attività impiegate nei processi produttivi per la vendita sotto forma di materiali o fornitura di beni da impiegarsi nel processo di produzione o nella prestazione di servizi. Nel primo capitolo , partendo dal principio di competenza economica si studierà la disciplina contabile sancita dall’OIC 13, il quale definisce il principio generale delle rimanenze di magazzino che devono essere valutate al minore tra il costo storico e il valore di mercato. Successivamente si passerà ai vari metodi di valutazione, quali LIFO, FIFO e costo medio ponderato. Il LIFO ( last in first out) letteralmente primo ad entrare ultimo ad uscire, esprime il concetto di immagazzinamento in cui l’ultimo valore introdotto sarà il primo ad uscire. Il FIFO (first in first out), al contrario del Lifo, presuppone che il primo valore entrato sarà anche il primo ad uscire. Il costo medio ponderato usa la media del costo pagato per le unità rimanenti. Nel secondo capitolo si metterà in contrapposizione le norme dettate dai principi contabili nazionali con quelle sancite dai principi internazionali, principalmente dall’IAS 2. Quest’ultimo ha apportato un’importante cambiamento ai metodi di valutazione delle rimanenze andando al eliminare il metodo del Lifo tra quelli accettabili per la valutazione delle rimanenze. In seguito , verranno messe in luce le implicazioni delle rimanenze di magazzino sul reddito d’esercizio, e le relative incidenze ai fini fiscali. Nel terzo e ultimo capitolo, verrà studiato il caso di una nota azienda del settore alimentare, Roadhouse s.pa, facente parte del gruppo Cremonini.
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