Riassunto analitico
Con il termine “migrazione” si è soliti riferirsi allo spostamento di individui effettuato in gruppo o singolarmente, il quale ha inizio da un luogo, il c.d. Paese d’origine, ad un altro con l’obiettivo di insediarsi all’interno del Paese di destinazione. Le necessità, economiche e non, che spingono i soggetti a spostarsi fecero nascere il cosiddetto “diritto di asilo”. Queste situazioni, inizialmente, riguardavano singoli episodi o situazioni specifiche, ma con il passare dei secoli ciò divenne sempre più frequente, a causa dell’aumento dei conflitti bellici e brutali, sia a livello nazionale che internazionale. Il dover fronteggiare un fenomeno di tale portata,pose le comunità nazionali e internazionali davanti a non pochi interrogativi riguardanti, soprattutto, l’individuazione di un modo “corretto” di gestirlo, rispettando diritti e doveri di ogni singolo individuo. Sfortunatamente, il fatto che ci siano dei problemi nell’attuazione delle norme fa si che , il sistema risulti essere ancora oggi mal organizzato. Dal 2019,con la pandemia da Covid-19, la gestione dei migrati è diventata ancora più complessa in quanto, sin da subito, ci si è trovati a gestire una pandemia mondiale e l’arrivo dei migranti. Ciò ha fatto credere agli italiani che l’arrivo dei migranti nelle coste italiane, potesse rappresentare un maggiore rischio per la salute e per la diffusione del Virus, tanto da essere spinti a condannare all’abbandono in mare centinaia di persone. Analizzeremo, quindi, l'intera normativa, prima livello internazionale, poi europeo e successivamente a livello nazionale fino a giungere ai giorni d'oggi, in merito all'organizzazione e la gestione del fenomeno dell'immigrazione e dei diritti e doveri dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
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