Riassunto analitico
La trattazione si propone nel primo capitolo di delineare le finalità del bilancio d'esercizio ponendo l'accento sull'importanza della trasparenza nei confronti degli stakeholders esterni e sul ruolo ricoperto dall’auditor nella formazione del bilancio stesso. Successivamente viene fornito un quadro normativo in merito alla disciplina della revisione legale in Italia, attraverso la descrizione della sua evoluzione nel corso degli anni, evidenziando le disposizioni di legge maggiormente significative sul controllo contabile esterno nelle società italiane non quotate. Infine, il primo capitolo si conclude delineando le principali pratiche di Earnings Management e il ruolo degli accruals in termini di discrezionalità nella redazione del bilancio da parte degli amministratori. In seguito, nel secondo capitolo, la tesi prende in considerazione la qualità del processo di revisione attraverso la definizione delle diverse metodologie per la valutazione di essa e delle principali differenze che caratterizzano le Big Audit Firm e le Small Audit Firm in termini di audit quality. Infine, nell’ultimo capitolo, la trattazione analizza la qualità del servizio di revisione in relazione alla scelta dell’audit firm. A tal proposito, la normativa italiana stabilisce, mediante precise disposizioni, che le società italiane che presentano determinati requisiti possano nominare, ai fini del controllo contabile esterno, un collegio sindacale, un revisore unico in qualità di persona fisica oppure una società di revisione iscritta al registro dei revisori del MEF. Tuttavia, negli ultimi anni è sorto un dibattito, infatti si ritiene che la dimensione dell’auditor incaricato possa influenzare in modo considerevole l’audit quality. Nello specifico, l’analisi si propone di prendere in considerazione un campione di 2.988 società italiane non quotate e di porre l’attenzione sulle Small Audit Firm al fine di verificare se esistono delle differenze sostanziali tra esse in termini di qualità del servizio di revisione fornito.
|