Riassunto analitico
La crisi finanziaria del 2007-2009, che ha colpito i mercati finanziari di tutto il mondo, ha rappresentato anche una svolta per il sistema bancario europeo. Le conseguenze della crisi hanno portato al progetto di Unione Bancaria Europea. L’Unione Bancaria è costituita da tre pilastri: Il Single Supervisory Mechanism (SSM), il Single Resolution Mechanism (SRM) e il Deposit Guarantee Schemes (DGS) e ha lo scopo di ripristinare la stabilità finanziaria e permettere una maggiore integrazione tra i Paesi dell’area euro. L’SRM è disciplinato dal Regolamento SRM il quale riprende molte norme della Bank Recovery and Resolution Directive n. 59 del 15 maggio 2014, tema centrale del lavoro. La BRRD ha introdotto una serie di nuovi strumenti per la gestione delle crisi bancarie con lo scopo di uniformare le regole in materia di crisi tra gli Stati Europei. La direttiva non si limita a disciplinare la crisi bancaria solo nel momento in cui questa si verifica, ma regola anche le fasi che precedono la dichiarazione di insolvenza. Gli enti creditizi e le autorità di risoluzione, durante la normale attività, sono tenuti a predisporre piani di risanamento al fine di evitare che una crisi bancaria diventi irreversibile e piani di risoluzione da attuare in caso di dissesto o rischio di dissesto degli enti per ripristinare la solidità economica e finanziaria dell’ente e assicurare la continuità delle funzioni essenziali. La principale novità introdotta dalla BRRD in materia di risoluzione è il cosiddetto bail-in, letteralmente salvataggio interno, applicabile alle banche europee a partire dal 1 gennaio 2016. Il bail-in prevede la partecipazione alle perdite delle banche in dissesto di azionisti e creditori contrariamente a quanto avveniva in passato. La gestione delle crisi prevedeva solo due soluzioni: il fallimento e il bail-out, fondato sugli aiuti di stato. Un esempio recente di applicazione delle nuove regole europee è rappresentato dal salvataggio delle banche venete e del Banco Popular Spagnolo. In entrambi i casi, non vi è stata una procedura di risoluzione come delineata dalla nuova direttiva e, anche se già operativo, il bail-in è stato evitato.
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