Riassunto analitico
Recentemente la letteratura economica si è occupata degli effetti dei flussi migratori sul commercio bilaterale tra paese di origine e paese di arrivo dei migranti. Questi effetti sono dovuti a due fattori: le preferenze degli immigrati per prodotti tipici del loro paese d’origine e la loro capacità di superare quelle barriere che ostacolano il commercio internazionale. L’esistenza di una relazione tra immigrati e commercio bilaterale ha trovato evidenza empirica in diversi studi; la maggior parte però non tiene conto della distinzione tra due diversi tipi di flussi migratori: immigrati economici e immigrati rifugiati. Lo scopo di questa tesi è quello di studiare gli effetti che entrambe le tipologie di immigrazione hanno sul commercio bilaterale tra paese d’origine dei rifugiati-immigrati e paese ospitante.L’analisi econometrica esamina il periodo dal 1988 al 2014 e include 131 paesi partner. In particolare, l’analisi si concentra su due paesi ospitanti, Italia e Regno Unito, che si differenziano per la composizione dei flussi migratori in entrata, per la politica sulla migrazione e per la struttura economica. Per questo lo studio si fonda su due diversi panel, uno per ogni paese ospitante. La strategia empirica è basata su regressioni OLS e ad effetti fissi. Le stime ottenute permettono un confronto per diverse tipologie di immigrazione e diversi paesi ospitanti. Guardando ai risultati generali, i network creati dagli immigrati economici influenzano positivamente gli export di Italia e Regno Unito – in media, un aumento del 10 per cento degli immigrati comporta un aumento degli export dell’1 per cento - mentre l’impatto sugli import risulta negativo, ma significativo solo in Italia. I rifugiati sembrano non avere impatto sugli export, ma sono associati ad un decremento degli import italiani (pari al -0,6 per cento per ogni aumento dei rifugiati del 10 per cento). Comunque, le stime mostrano come gli immigrati tendano ad assorbire l’eventuale influenza dei rifugiati sul commercio. Risultati interessanti sono stati ottenuti dividendo i migranti in categorie, a seconda della regione di origine: immigrati economici e rifugiati provenienti da Europa e Asia centrale tendono a sviluppare i flussi commerciali tra il paese ospitante e il loro paese d’origine. Rifugiati e immigrati provenienti dall’Africa Sub-Sahariana sono invece associati ad una diminuzione degli import dai paesi di provenienza. Comunque, lo studio rivela che esistono differenze significative tra i due paesi ospitanti analizzati, Italia e Regno Unito: i rifugiati provenienti dall’Asia orientale e accolti nel Regno Unito risultano incrementare i flussi commerciali con i loro paesi di origine, mentre rifugiati ed immigrati dalla stessa area e risiedenti in Italia sembrano invece essere associati negativamente con i flussi commerciali verso i loro paesi. Ancora: immigrati e rifugiati Sud Asiatici stabilitisi nel Regno Unito impattano negativamente sul commercio bilaterale, mentre i rifugiati in Italia provenienti da quella stessa area sviluppano gli import. L’effetto dei rifugiati e degli immigrati sul commercio dipende anche dal livello di scolarizzazione degli stessi: migliori livelli di educazione degli immigrati comportano un’addizionale influenza sul commercio nel caso inglese; in Italia, invece, la capacità degli immigrati più qualificati di influire positivamente sul commercio risulta limitata. In entrambi i casi il fatto che immigrati e rifugiati provengano da ex colonie del paese ospitante o da paesi prevalentemente cristiani costituisce un fattore non influente sul commercio. Riscontriamo infine alcune differenze tra il primo periodo analizzato (1988-2002) e il secondo (2003-2014): i rifugiati non influenzano il commercio nel primo periodo, ma tendono a ridurre gli import italiani e inglesi nel secondo periodo, caratterizzato dall’espansione dei flussi migratori verso l’Europa e da una profonda crisi economica.
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Abstract
Recent economic literature focused on the effects of immigration on the bilateral trade between the sending and the receiving country. This is due both to immigrants preferences for products typical of their home country, as well as their potential to lower the existing barriers that hinder international trade. This prediction is confirmed by different empirical studies. However, most of these studies do not distinguish between two different kinds of migration flows: refugees and economic immigrants.
The purpose of this study is to analyze the effect of refugees and economic immigrants on bilateral trade between the origin country of refugees-economic immigrants and the host country. The econometric analysis covers time period from 1988 to 2014 and includes 131 partner countries. Specifically, the analysis focuses on two host countries, Italy and United Kingdom, which differ in their composition of migrants inflows, their migration policy and their economic structure. For this reason, the study founds on two different panel datasets, one for each host country. The empirical strategy is based on OLS and Fixed Effect estimators.
The estimates allow for a comparison across different immigration types and different host countries. General results are as follows: economic immigrants networks positively affect bilateral export flows of both Italy and United Kingdom – a 10 per cent increase in immigrant stocks lead to an increase of Italian and British exports by 1 per cent, on average - while the impact on imports is negative, but significant only in Italy. Refugee immigrants appear to have no impact on exports trade volumes, while they are negatively associated with Italian imports from refugees’ home countries – a 10 per cent increase in refugees stocks involves a decrease of Italian import by 0,6 per cent. However, estimates show that immigrants tend to weaken and absorb the possible trade effect of refugees.
Interesting indications result from the classification of migrants stocks into different origin regions’ categories: refugees and economic immigrants from Europe and Central Asia greatly foster trade flows between host country and origin country. Both economic immigrants and refugees from Sub-Saharan African countries have instead a negative correlation with imports. We also find that significant differences exist between the two host countries, Italy and United Kingdom: East Asian refugees based in United Kingdom boost trade flows with their origin countries, while there is a negative correlation between East Asian refugees and immigrants based in Italy and trade flows with their origin countries. Immigrants and refugees from South Asia based in United Kingdom negatively affect trade volumes, while refugees from the same area living in Italy promote imports.
Refugees and economic immigrants’ effects on bilateral trade depend also on their level of schooling. A higher schooling level of immigrants and refugees is associated with additional influence on bilateral trade in Britain; in Italy instead, the extent to which skilled immigrants and refugees positively influence trade is limited.
In both host countries, the fact that immigrants and refugees originate from host country’s former colonies or Christian countries does not affect their relationship with bilateral trade.
Furthermore, we find some differentiation between first period of analysis (1988-2002) and second period (2003-2014): refugees, while non-significantly correlated with trade during the first period, tend to reduce Italian and British imports in the last period, which is related with a great expansion of immigrants and refugees inflows into Western countries and a deep world economic crisis.
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