Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi è stato svolto all’interno di un’ampia area planiziale (18 ha circa) situata nella frazione di Viarolo, nel comune di Parma. Il sito comprende una cava dismessa nei primi anni duemila, da cui si estraevano limi argillosi e ghiaie, e le circostanti aree di rispetto. L’area soggetta a escavazione (11 ha) è stata convertita in un bacino idrico, mentre le aree di rispetto (7 ha) sono state rimboschite in due distinti interventi, dei quali il più recente ha visto il contributo del Consorzio forestale Kilometroverdeparma. Grazie a queste azioni il luogo assume oggi un’importante valenza ambientale, naturalistica, ecologica, paesaggistica e faunistica. Il presente lavoro cerca di ricostruire la storia passata del sito, di dare evidenza delle valenze sopra citate attraverso rilievi sul campo e di fornire indicazioni operative di gestione dell’area, finalizzate a supportare il suo sviluppo futuro e a valorizzare le sue funzioni ambientali e sociali. I risultati ottenuti, in particolare, hanno permesso di identificare meglio l’origine e la natura dei principali elementi paesaggistici sorti dopo la dismissione della cava: i boschetti adulti, attualmente presenti sul lato ovest, hanno un’estensione di circa 1.4 ha, sesto d’impianto 3 x 3 metri e sono di tipo meso-igrofilo, mentre il bacino idrico ha una profondità massima di 14 metri ed è stato realizzato tramite un impianto di adduzione delle acque che lo collega ad alcuni pozzi posti nelle vicinanze. All’interno dell’area di studio, principalmente rappresentata dalle zone recentemente riforestate, il suolo è franco-limoso-argilloso, con scarsa dotazione di sostanza organica, maggiore solo nelle zone prossime ai boschetti adulti. Sono state identificate 14 famiglie botaniche con prevalenza di asteracee, poacee, fabacee; tra le asteracee il genere Cirsium è risultato particolarmente invasivo soprattutto in alcune porzioni dell’area in esame. Tra le specie arboree e arbustive di recente impianto, quelle più diffuse sono Acer campestris, Fraxinus excelsior, Prunus spp. e Rhamnus cathartica, tuttavia la loro frequenza di diffusione risulta compresa tra il 7 e il 10%, a testimonianza del fatto che il bosco presenta un’elevata eterogeneità di specie. È stato fotografato un’esemplare di Biancone, un rapace raro e protetto in Italia, che avvalora il ruolo svolto dal sito nell’ambito della rete ecologica della pianura parmense. Attualmente la disponibilità di radiazione diretta e diffusa è pari al 96-99% della radiazione incidente e si stima che essa risulti disponibile sul 98% della superficie del futuro sottobosco, in accordo con la giovane età del bosco; successivamente, allo stadio di bosco adulto, si stima che essa risulterà disponibile solo sul 20% della superficie del sottobosco. Per incrementare la biodiversità del sito è stato proposto l’inserimento di diverse specie erbacee tra cui: Lavandula spp., diverse piante officinali, alcune bulbose autoctone e diverse specie di fiori selvatici (wildflowers). L’analisi climatologica del sito, supportata da dati locali di Arpae, ha mostrato nel corso degli ultimi venti anni un trend in aumento per quanto riguarda la temperatura media annua, mentre per le precipitazioni medie annue il trend risulta decrescente ma statisticamente non significativo. Il presente lavoro rappresenta l’inizio di un programma di ricerca che, a partire dalla metodologia utilizzata e dai dati ricavati, potrà essere ulteriormente sviluppato in futuro per monitorare lo sviluppo e la rilevanza ambientale dell’area di studio.
|