Riassunto analitico
Il mondo del lavoro, a partire dalla Rivoluzione Industriale passando poi da Henry Ford ed il Fordismo per arrivare ai nostri giorni, ha subito numerosi cambiamenti. Il lavoro, e con esso quindi anche l’idea di lavoratore, è cambiato nel corso della storia, essa rappresenta la chiave di lettura per capire come siamo arrivati al presente. Inizialmente con la Rivoluzione Industriale le competenze richieste al lavoratore non erano specifiche, il mercato del lavoro era carico di agricoltori e quando venivano inseriti all’interno dell’industria, per la mansione che andavano a svolgere, non era richiesta una formazione, l’industria tipica in quei tempi era infatti l’industria tessile. L’evolversi dei macchinari industriali aprì le porte ad una nuova concezione di lavoratore, esso per lavorare all’interno dell’industria doveva conoscere il funzionamento delle macchine ed in caso di guasto o malfunzionamento doveva poter intervenire ed aggiustarlo, iniziava quindi la sua carriera lavorativa con un periodo di tirocinio al fine di poter essere formato, successivamente si capì che inserendo la catena di montaggio la produzione aumentava, essa fu la rivoluzionaria idea avuta da Henry Ford. Oggi ai lavoratori della nuova epoca vengono richieste diverse competenze. Il futuro lavoratore deve avere sia le hard skills ovvero le competenze date dal titolo di studio oppure da eventuali certificazioni ottenute, sia le soft-skills ovvero quelle competenze definite trasversali che sono intrinseche e diverse in ogni individuo, sono quelle competenze formatesi a seguito delle varie esperienze di vita vissute.
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