Riassunto analitico
Il lavoro di tesi ha come obiettivo quello di inquadrare le acquisizioni all’interno della strategia dell’impresa, indagare il fenomeno delle acquisizioni fuori confine ed i correlati Investimenti Diretti Esteri nonché fornire un’analisi quantitativa degli investimenti cinesi in Italia ed infine un confronto con il fenomeno Americano.
In una prima parte i fenomeni acquisitivi vengono inquadrati all’interno della strategia d’impresa, sia a livello business che corporate. Vengono indagate le ragioni che spingono le aziende a porre in essere operazioni straordinarie le quali risultano molteplici, gli aspetti su cui si è posto l’accento sono: incremento di quote di mercato, ottenimento di vantaggi sinergici, accesso a nuove risorse, trasformazione del business, effettuazione di cross-selling e ottimizzazione della supply chain.
Nel secondo capitolo viene indagata in maniera più approfondita una particolare tipologia di acquisizioni, quelle cross-border, le quali danno luogo ad uno spostamento di capitali tra due entità residenti in Stati differenti in quanto tali operazioni presentano particolari specificità e anche diverse articolazioni. Un’operazione straordinaria di tipo cross-border coinvolge li interessi di molteplici attori, questo lavoro di tesi si concentra, infatti, oltre che sull’indagine delle motivazioni delle acquisizioni, sulle conseguenze che queste originano sugli attori coinvolti.
L’analisi del caso cinese parte da una disamina degli studi classici e dalle critiche a questi mosse. Altra analisi svolta è quella che attiene alle modalità di ingresso nei mercati internazionali, anche queste nel corso degli anni hanno subito un’evoluzione anche in relazione al paese di destinazione. La ricerca di quote di mercato costituisce ad oggi per le aziende cinesi la principale causa dell’internazionalizzazione, subito seguita dall’accesso alla tecnologia, al know how, alle abilità manageriali e alla fama dei brands. Collegandosi a questi obiettivi viene posto in luce il permeante ruolo del Governo cinese a supporto degli investimenti, nonché la risposta del Governo italiano.
Al termine dell’analisi qualitativa si pone in luce come la posizione della Cina negli ultimi anni sia cambiata in maniera considerevole, mentre in passato era conosciuta come principale destinatario degli FDI, ad oggi ha acquisito lo status di investitore estero. L’internazionalizzazione delle aziende cinesi si inserisce all’interno di una strategia che abbiamo prima definito come orientata al lungo periodo, con lo scopo finale di diventare players globali. Il fenomeno potrebbe portare la Cina a cambiare la sua immagine nel mondo e trasformare il classico paradigma del Made in China in Made by China.
L’analisi quantitativa è svolta sul concreto caso delle acquisizioni cinesi in Italia, l’analisi prende le basi dal progetto di ricerca avviato dai docenti Parolini Cinzia e Sergio Paba e da altri studenti che hanno costruito due Database tra loro correlati, un database profili e l’altro risultati.
Per quanto riguarda l’analisi dei casi, vengono analizzate cinque aziende italiane, di queste ne viene descritta la storia ed il settore di appartenenza, sono indagate le motivazioni della vendita e dell’acquisizione nonché descritto il profilo dell’acquirente, in ultimo sono raffrontati i dati pre e post acquisizione, per indagare i risvolti del cambio di proprietà sulla performance economica dell’azienda e sull’occupazione. I casi analizzati sono i seguenti: BP Agnati, Pamec, Evolut, CMA Robotics, OLCI Engineering e WEBB Robotica.
Al termine è fatto un confronto con il caso Americano, anch’esso studiato attraverso la costruzione, a cui io stessa ho contribuito, di due Database correlati attraverso la logica seguita per quello cinese.
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