Riassunto analitico
Questa tesi si basa sull' idea che i testi giuridici dell’Unione Europea abbiano sviluppato un proprio linguaggio specifico, che si discosta da alcune convenzioni delle lingue nazionali degli stati membri. Queste peculiarità derivano dal multilinguismo e dal sistema giuridico autonomo caratteristici dell’Unione Europea. Questo concetto viene applicato all'inglese giuridico, il cui uso nel contesto dell'UE ha portato alla creazione di un nuovo genere che si contraddistingue per le sue caratteristiche stilistiche, lessicali e sintattiche. L'obiettivo di questa tesi è quello di delineare le caratteristiche dell'inglese giuridico dell'UE utilizzato nelle sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione europea (CGUE). Per analizzare l'inglese giuridico dell'UE, vengono messi a confronto due corpora comparabili, uno contenente le sentenze emesse dalla CGUE e uno contenente le sentenze della Corte Suprema del Regno Unito (UKSC), con l'obiettivo di individuarne le somiglianze e le differenze linguistiche e stilistiche. L'attenzione si concentra sull'influenza che il contesto giuridico multilingue europeo, caratterizzato da un ampio ricorso alla traduzione e da una tradizione giuridica diversa dalla Common Law, esercita sulle caratteristiche dell'inglese giuridico dell'UE. Nello specifico, l'analisi ha inizio con uno studio dei sostantivi più frequentemente utilizzati in entrambi i corpora. In secondo luogo, vengono confrontati i 4-grams più diffusi nelle sentenze della CGUE e della UKSC. Più precisamente, l'analisi si sofferma sull'espressione "must be interpreted as" rilevata nel corpus contenente le sentenze della CGUE. La correlazione tra questa espressione e il processo di traduzione viene analizzata nel dettaglio. In terzo luogo, viene effettuato un confronto della struttura di entrambi i tipi di sentenze, con particolare attenzione al passaggio "argomentazione del caso". Verranno analizzate caratteristiche quali la presenza autoriale e l’uso dei “reporting verbs” durante la costruzione dell'argomentazione. Esaminando i risultati di questa analisi basata sull’uso dei corpora, giungo alla conclusione che l'inglese giuridico dell'UE si differenzia per il suo linguaggio standardizzato e il suo tono neutro. Inoltre, evidenzio come le sentenze della CGUE si distinguono chiaramente dalle sentenze di Common Law per la loro struttura e per le modalità di costruzione dell'argomentazione. Infine, concludo che l'inglese giuridico dell'UE costituisce un genere chiaramente definito, caratterizzato da un compromesso linguistico e culturale, tipico del linguaggio dell'Unione europea.
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Abstract
This thesis is based on the concept that legal texts of the European Union have developed a specific language, diverging from certain conventions of national languages of member states. These features result from the multilingualism and the autonomous legal system characteristic of the European Union. This idea is applied to legal English, whose use in the EU context has generated a new genre characterised by specific stylistic, lexical, and syntactic features.
This thesis aims at profiling the characteristics of EU legal English used in the judgments of the Court of Justice of the European Union (CJEU). The analysis of EU legal English is carried out by sketching two comparable corpora, one containing judgments issued by the CJEU and one containing judgments of the UK Supreme Court (UKSC), against each other to identify the linguistic and stylistic similarities and differences. The focus is on the influence that the European multilingual legal context, characterised by extensive use of translation and a different legal tradition from Common Law, has on the characteristics of EU legal English. More precisely, the analysis starts with a corpus-based investigation of the most frequently occurring nouns in both corpora. Secondly, the lists of the most used 4-grams in both CJEU and UKSC judgments are compared. Particular attention is paid to the lexical bundle “must be interpreted as” of the CJEU corpus. The connection between this expression and the translation process is investigated in detail. Thirdly, a comparison of the structure of both types of judgments will be carried out, with a focus on the move “arguing the case”. Features, such as the authorial presence and the use of reporting verbs during the discursive construction of argumentation, will be explored. By looking at this corpus-based genre analysis results, I claim that EU legal English differentiates itself for its standardised language and neutral tone. Additionally, I underline how CJEU judgments clearly distinguish themselves from Common Law judgments because of their structure and the way argumentation is constructed. Finally, I conclude that EU legal English is a clearly defined genre characterised by linguistic and cultural compromise, which is typical of the discourse of the European Union.
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