Riassunto analitico
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano, da diversi anni, un argomento non solo di grande interesse per le istituzioni scolastiche, ma anche di tanti interrogativi. La scuola italiana, sin dalla metà degli anni 60, ha visto il susseguirsi di tappe normative volte all’inclusione degli alunni con disabilità fino al raggiungimento della Legge 170/2010 che, nel riconoscere ufficialmente i DSA, ha permesso alla scuola di avanzare verso un ideale educativo non sempre presente in altre realtà. È per questo che attraverso questa tesi si vuole indagare sia le buone pratiche che le criticità a cui devono far fronte le scuole italiane all’estero nell’ambito dell’apprendimento in presenza di DSA e, in particolar modo, dell’insegnamento delle lingue in una prospettiva inclusiva. A tal proposito è stato progettato un questionario volto a raccogliere informazioni relative sia all’eventuale legislazione a tutela di apprendenti con questi disturbi, che all’implementazione di strategie didattiche al loro supporto. Con l’obiettivo di costruire una base teorica che permetta l’analisi dei dati raccolti, nella prima parte dell’elaborato, si effettua una revisione della letteratura scientifica più recente in materia. Per restringere il campo di studio, il lavoro si concentra sulla dislessia, considerato come uno dei disturbi più diffusi in tutti gli ordini di scuola e le cui caratteristiche possono rappresentare un ostacolo maggiore per l’apprendimento delle lingue. Andando oltre l’ambito biomedico in cui spesso viene circoscritto questo disturbo, si esaminano i fattori cognitivo-linguistici, psicologico-emotivi e ambientali che possono influire, positiva o negativamente, nel processo di apprendimento delle lingue. Dal punto di vista legislativo si analizza la normativa italiana in materia di inclusione scolastica così come la transizione da inclusione a livello sociale a inclusione a livello scolastico. Sono state presentate alcune riflessioni sulla legge 170/2010 che regola l’apprendimento in presenza di DSA, così come gli atti attuativi che ne derivano. Al fine di comprendere il contesto normativo nel quale operano le scuole italiane all’estero, si esamina il percorso legislativo in materia di inclusione scolastica dei paesi ospitanti le nostre scuole. In modo introduttivo si espongono i principi fondamentali su cui si basa il funzionamento delle scuole italiane all’estero, ponendo particolare enfasi sull’importanza dell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua così come di altre lingue europee. Per ogni singolo paese si focalizza l’attenzione su quelle che sono le leggi principali che regolano l’inclusione di studenti con disabilità in ambito scolastico e, ove presente, quelle che disciplinano l’inclusione di studenti con DSA. Per concludere, si presentano e analizzano i dati raccolti che, pur non essendo rappresentativi del numero totale di scuole italiane all’estero, forniscono spunti di riflessione per future indagini in questo ambito.
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Abstract
For several years now, Specific Learning Difficulties (SpLDs) have been an issue of great interest for educational institutions and a source of multiple questions at the same time. Since the mid-60s, Italian legislation has been marked by a number of regulatory milestones aimed at promoting the inclusion of students with disabilities in conventional classes, which eventually led to Law 170/2010. While officially recognizing SpLDs, this Law has allowed schools to move towards an educational ideal which is not always present in other contexts. This thesis aims to investigate both the good practices and the challenges faced by Italian schools abroad when teaching students with SpLDs and, particularly, when teaching languages within an inclusive perspective. To this end, a questionnaire was designed to collect information on legislation that safeguards the access of learners who experience these difficulties to mainstream classes and on the implementation of teaching strategies to support them.
In order to build a theoretical basis to analyse the collected data comprehensively, a review of the most recent scientific research on the subject was carried out. The work is mainly focused on dyslexia, which is considered as one of the most widespread learning difficulties and as having such characteristics that it can influence the process of second language acquisition.
Going beyond the biomedical context, to which dyslexia has often been delegated, it is important to examine the cognitive-linguistic, psychological-emotional and environmental factors that can impact, either positively or negatively, the process of language learning.
This research also provides an overview of the Italian legislation on inclusion as well as an analysis of the transition from inclusion at social level to inclusion at school level. Some considerations are put forward on the strengths and weaknesses of Law 170/2010, which regulates learning for learners with SpLDs, as well as the implementing acts therefrom.
In order to understand the regulatory context in which Italian schools abroad operate, this research also focuses on the regulations that schools in the host countries apply to ensure that students with SpLDs have access to education. Additionally, it outlines the fundamental principles on how Italian schools abroad function, emphasizing the importance of teaching Italian as well as other European languages as a second language. The study concentrates on the main laws governing the inclusion of students with disabilities in schools and, where applicable, those governing the inclusion of students with SpLDs.
Finally, the data collected are presented and analysed. While not being representative of the total number of Italian schools abroad, they are food for thought for future investigations in this area.
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