Riassunto analitico
Gli arbovirus sono virus trasmessi da artropodi, quali zanzare, flebotomi e zecche. Gli arbovirus si diffondono principalmente attraverso un ciclo silvestre tra il vettore invertebrato e un serbatoio di vertebrati enzootici, ma possono essere trasmessi anche verticalmente (da madre infetta a feto). La trasmissione verticale viene sfruttata, per esempio, durante la stagione secca nelle aree tropicali o la stagione fredda nelle regioni temperate e consente all’arbovirus di sopravvivere in condizioni ambientali sfavorevoli. Gli arbovirus rappresentano un problema di salute pubblica mondiale perché possono causare malattie sia nell’uomo sia negli animali. Molte infezioni causate dagli arbovirus sono asintomatiche, ma diversi arbovirus sono responsabili di malattie respiratorie, artrite, malattie febbrili, encefalite, sindrome emorragica, shock e morte. I principali vettori di arbovirus sono zanzare, flebotomi e zecche. Le zanzare maggiormente coinvolte nella trasmissione degli arbovirus sono Aedes albopictus, Aedes aegypti e Culex pipiens. Queste zanzare sono in grado di trasmettere virus quali il virus dengue (DENV), il virus chikungunya (CHIKV) ed il virus della febbre gialla (YFV). Le zanzare Culex pipiens sono rilevanti dal punto di vista sanitario perché sono importanti vettori dei virus del Nilo occidentale e Usutu (USUV), vermi dirofilariali e parassiti che causano la malaria aviaria in Europa. Gli arbovirus sono ormai diffusi in tutto il mondo. La loro diffusione è stata favorita da fattori socioeconomici, ambientali ed ecologici. Infatti, i viaggi ed il commercio moderni, l’urbanizzazione ed i cambiamenti climatici hanno contribuito sia alla diffusione degli arbovirus attraverso vettori efficienti sia all’aumento del contatto umano con gli arbovirus e i loro vettori. Data l’elevata diffusione degli arbovirus, la prevenzione è fondamentale. Per limitare la diffusione degli arbovirus è necessario mettere in atto misure di contrasto dirette sia ai vettori (ad esempio mezzi di controllo ambientale, meccanico, biologico e chimico) sia ai virus stessi (ad esempio vaccini o terapie). In particolare, gli interventi di contrasto alle zanzare si basano su un approccio integrato che prevede la ricerca e rimozione dei focolai di sviluppo delle larve, la bonifica ambientale, l’impiego di prodotti larvicidi nei focolai che non possono essere rimossi o bonificati e di prodotti adulticidi in situazioni emergenziali. Per quanto riguarda i vaccini, ad oggi sono disponibili vaccini solo contro alcune arbovirosi, quali l’encefalite da zecche (TBE), febbre gialla ed encefalite giapponese. Per la Dengue è disponibile un vaccino vivo attenuato tetravalente, ma è destinato solo ad individui sieropositivi. Nell’ambito della prevenzione, rivestono un ruolo fondamentale anche le abitudini di vita della popolazione. La comunicazione del rischio, la formazione, l’informazione e l’educazione alla salute ricoprono quindi un ruolo determinante.
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