Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi è incentrato sulla caratterizzazione ed interpretazione degli elementi tettonici del promontorio occidentale della Spezia e sulle loro relazioni con la struttura dell’acquifero carsico della Lama calcarea. Si tratta di un’area geologicamente complessa, costituita dalle formazioni della Falda Toscana (Triassico-Oligocene superiore), di basso grado metamorfico (Tmax 280°), coinvolte in una struttura plicativa regionale a vergenza anti-appenninica. I dati cartografici esistenti (forme carsiche, geologia regionale e sorgenti) sono stati raccolti in un progetto GIS e utilizzati per costruire due sezioni geologiche tramite il software MOVE. Sono stati selezionati otto affioramenti rappresentativi del nucleo della piega, dove sono stati raccolti dati strutturali e campioni per le analisi microstrutturali. La piega affiora per quasi 30 km con un piano assiale ad inclinazione variabile tra medio e basso angolo e immergente verso nord-est. Questa struttura è troncata ad oriente da un sistema di faglie normali ad alto angolo di cui la Faglia di La Spezia rappresenta la struttura principale e demarca il limite tra la Successione Toscana e le Liguridi. Le rocce carbonatiche al nucleo della piega hanno un comportamento reologico differente, in quanto la Fm. della Spezia (LSP) risponde alla deformazione in modo maggiormente duttile rispetto alla Fm. sovrastante delle dolomie del M. Castellana (DMC), particolarmente fagliata. Le zone in cui la fatturazione è più intensa sono anche quelle che promuovono la dissoluzione carsica. Le forme carsiche maggiormente estese sono localizzate lungo la fascia di danneggiamento principale al letto della Faglia di La Spezia (es. polje di Caresana), mentre, in corrispondenza di faglie normali al tetto della Fm. LSP e in particolar modo nella Fm. DMC, si sono individuate le forme a maggior sviluppo verticale (es. grotte e doline di M. Parodi). Le analisi in sezione sottile corroborano i dati riscontrati alla scala cartografica e alla mesoscala, consentendo di definire l’esistenza di due generazioni di clivaggio (S1 e S2), e la presenza di differenti tipologie di vene sviluppatesi pre- o post-clivaggi (S1 e S2), tra cui vi sono vene con calcite e ossidi di Fe che determinano dedolomitizzazione lungo fratture e faglie trasversali ai piani di strato. L’esistenza di un’importante controllo strutturale (faglie localizzate e di background), oltre che l’assetto subverticale della stratificazione nella zona centro-settentrionale, favoriscono l’infiltrazione dell’acqua meteorica entro l’acquifero carsico. Quest’ultimo alimenta le risorgive presso il centro urbano della Spezia, la cui emergenza è favorita dell’assetto della Fm. LSP, che nel settore meridionale immerge a basso angolo verso nord-est. Alcune sorgenti nei pressi dell’abitato di La Spezia presentano un’impronta geochimica compatibile con precipitazioni avvenute in un’area distante dalla costa. Coerentemente con l’assetto strutturale della piega spezzina e con le caratteristiche tettoniche e morfologiche dell’area, si delinea una preliminare distribuzione geografica dell’acquifero carsico contenuto nella Lama calcarea.
|