Riassunto analitico
Il presente elaborato si prepone di esaminare il ruolo del cinema documentario come forma di dialogo dal basso riguardo alle politiche educative in Brasile, presentandolo come mezzo di mobilitazione sociale e politica. Questa ricerca si concentra sul caso del movimento studentesco “Escolas de Luta”, il quale nel 2015 si oppose fermamente al progetto di riorganizzazione scolastica dello Stato di San Paolo, che prevedeva la chiusura di 94 scuole e la ricollocazione di 311 000 studenti. Protestando per le strade, così come in rete, e guidando un’occupazione senza precedenti, il movimento si racconta ed esprime anche attraverso i prodotti audiovisivi. Partendo dal presupposto che il documentario sia rappresentativo del mondo storico e della realtà sociale, sviluppato nella prima parte della tesi, nel secondo capitolo verrà presentata una panoramica storica dell’evoluzione del documentario in Brasile, dalla diffusione del genere alle tendenze contemporanee. Saranno approfondite perciò la narrativa e le caratteristiche specifiche di tale tipologia di film, al fine di ricercare la connessione tra documentario e attivismo. Nel terzo capitolo, invece, l’indagine verterà sull’analisi di alcuni dei numerosi documentari diffusi sul tema, in particolare: “Espero tua (re)volta” (2019) di Eliza Capai, “Lute como uma menina” (2016) di Beatriz Alonso e Flávio Colombini e “Acabou a paz, isto aqui vai virar o Chile” (2016) di Carlos Pronzato. Il confronto tra i diversi film rivelerà le forme con cui il documentario funge da mezzo di controinformazione rispetto alla narrativa tradizionale e dimostrerà come il carattere partecipativo lasci emergere storie marginali, che riscrivono la storia da un punto di vista soggettivo, oltre a ritrarre i personaggi come agenti attivi. Attraverso il discorso del film, le interviste ed il potere del contrasto tra le immagini, i documentari esaminati si espongono come forma di dialogo e rivendicazioni sul sistema educativo. Sotto questa luce, è possibile percepire il cinema della realtà come produttore di coscienza e/o azione politica e porta a riflettere, inoltre, sui concetti di scuola, democrazia e cittadinanza.
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Abstract
This research aims to understand documentary cinema as a form of dialogue from the bottom up about educational policies in Brazil. An interpretation of documentary video as a form of social and political mobilization is offered. This study will focus on the case of the Student movement “Escolas de Luta”, which opposed the federal project of school reorganization taking place in São Paulo in 2015. The policy foresaw the closing of 94 schools and the reallocation of 311 000 students. By demonstrating in the streets, as well as on the web, and leading an unprecedented occupation, the movement expresses itself also through audio-visual products. Where the first chapter investigates the role of documentary as a representation of the historical world and social reality, in the second chapter it will be presented an insight into the evolution of documentary cinema in Brazil, from the diffusion of the genre to contemporary trends. Interpreting the specific characteristics of this type of film and going through the paths of documentary narratives, this work seeks after the connection between documentary and activism. In the third chapter it will be analysing some of the countless documentaries released about the topic, namely: “Espero tua (re)volta” (2019) by Eliza Capai, “Lute como uma menina” by Beatriz Alonso and Flávio Colombini and “Acabou a paz, isto aqui vai virar o Chile” (2016) by Carlos Pronzato. The examination of several films reveals how documentary serves as a means of counterinformation respect to the traditional narrative. Its participative character let emerge stories from the marginal contexts in order to rewrite the history from a subjective point of view and active inclusion perspective. Through the film discourse, interviews and the power of juxtaposing images, the documentaries discussed in the following thesis are seen as a way of dialogue and revindication about the educational system. Under this light, it is possible to perceive the cinema of reality as a producer of political consciousness and/or action, which leads us to reflect, also, on concepts of school, democracy, and citizenship.
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