Riassunto analitico
L’elaborato tratta delle principali novità introdotte dal d.l.14/2019 (il cd. Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza) in tema di concordato preventivo, nella sua fattispecie con continuità aziendale. Viene posta particolare enfasi alla sempre più marcata intenzione del Legislatore di favorire e facilitare il risanamento delle entità in crisi, in modo tale da conservare l’esistenza del loro valore e tutelare gli interessi ad essa connessi dal punto di vista del sistema economico e dell’intera collettività. A tal proposito vengono analizzati il neoistituito criterio della prevalenza, che funge da spartiacque tra il concordato conservativo e quello liquidatorio, l’esplicitata tutela dei livelli occupazionali e il raddoppio della moratoria per il pagamento dei creditori privilegiati, ossia meccanismi che per loro natura denotano un favor per la prosecuzione dell’attività del debitore. In secondo luogo, l’opera compie una disamina dei presupposti per l’accesso alla procedura (tra i quali spicca, in quello oggettivo, la tanto auspicata introduzione della definizione giuridica di “stato di crisi”) e dei requisiti formali della relativa domanda, in termini di tempistiche ed allegati. Infine, si pone l’attenzione sul documento che costituisce il fulcro della negoziazione con i creditori e della pianificazione del percorso risanatorio, vale a dire il piano di concordato. Per esso, il Codice ha previsto un aggravio dei requisiti contenutistici, giacché rappresenta l’unica fonte informativa su cui i creditori possono basare il loro giudizio di convenienza circa le modalità di soddisfacimento della loro pretesa, sul presupposto che la tutela dei loro interessi viene rimarcata anche a seguito della riforma quale primaria finalità della procedura.
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