Riassunto analitico
In un mondo travolto dal progresso tecnologico, immerso in una quotidianità digitale, si vede sempre con maggior evidenza l’inadeguatezza della normativa sul diritto d’autore. A minare alla base il sistema, vi è una concezione di copyright nelle nuove generazioni, molto diversa da quella propria di chi formulò il diritto, abbiamo nuovi pirati informatici che si ribellano alle imposizioni della legge e si battono per un internet libero, che male si concilia con le restrizioni normative volte alla tutela di interessi di tipo patrimoniale. Osserviamo i giuristi dell’hic et nunc prendere atto che il futuro è digitale, ma nonostante gli sviluppi della società e dei mezzi di comunicazione, sembrano limitarsi ad un inasprimento della difesa del copyright attraverso un uso deviato del diritto, invece di pensare ad una rimodulazione di strumenti tradizionali posti a difesa della proprietà intellettuale, con l’unico risultato di causare un allungamento dei tempi per l’adeguamento delle leggi e il mantenimento di una disciplina ormai sproporzionata rispetto alle nuove tecnologie. In questo panorama d’incertezza prende largo spazio la pirateria, fenomeno risalente alla stessa invenzione della stampa, che si sposa benissimo con l’anonimato che il web garantisce unitamente alla difficoltà degli Stati di mettere in atto vere e proprie strategie per combatterla. Ragioni di tale difficoltà sono da ricercare sia nella lentezza che connota i cambiamenti normativi rispetto a quelli economico e sociali, sia nella vasta diffusione di strumenti tecnologici “democratici” nelle mani della maggioranza della popolazione mondiale, che non richiedono particolari capacità tecniche ma consentono la manipolazione e lo scambio delle opere d’ingegno tra gli utenti in un modo mai verificatosi in precedenza. Scopo della ricerca è quindi quello di conoscere meglio i vari aspetti del problema, per poter cogliere le complessità del tema posto davanti al legislatore.
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