Riassunto analitico
Commercial agents play a vital role in the development and maintenance of the principal’s business. Because they do not act for themselves, civil law countries recognize the risk they might incur once the market has been created. That is why the European Union issued the Directive 86/653/EEC which provided a specific set of rules appropriate to the commercial agents’ functions aimed, on one hand, to protecting self-employed commercial agents and, on the other, to reinforcing harmonization within the EU. However, the civil law-based Directive introduced concepts unknown to the common law, where agents were neither acknowledged as a separate category from other commercial intermediaries nor worth protecting. Indeed, due to the fiduciary nature of the relationship, principals were those standing in a weaker legal position, as the the agents were able to affect it. The purpose of this study is to examine the reaction of the UK to the introduction of the Council Directive 86/653/EEC. In order to do so, the first chapter deals with the English law of agency before the Directive 86/653/EEC. At the beginning a tentative definition of agency is presented, followed by the review of the fundamental common law rules and the sources of law governing this institution. In the second chapter the focus is on the Directive 86/653/EEC. An in-depth analysis of the text is combined with a critical evaluation of the effects of its implementation in the UK. The stress is placed on the understanding of whether the changes have truly improved the protection of commercial agents and achieved the hoped level of harmonization. The third and final chapter tackles the issue of termination rights. This last provisions represent the true enhancements offered by the Directive 86/653/EEC but the ambiguousness surrounding the subject matter made it necessary for the courts to intervene and interpret the provisions both in a civil and common law perspective. The intention is to explain if and how the UK government managed to overcome the problems of a discipline so far unruled and therefore whether the impact of the Directive has actually improved the position of the commercial agent particularly in relation to compensation and indemnity.
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Abstract
Gli agenti di commercio sono intermediari la cui attività consiste nel promuovere la conclusione di affari tra cliente e proponente. Il contratto di agenzia esercita quindi un ruolo fondamentale nello sviluppo e mantenimento della prassi commerciale. Dal momento che l’agente svolge la propria attività per conto di un proponente, nella normativa di Civil Law vengono riconosciuti i rischi in cui l’agente può incorrere una volta creato il mercato con i potenziali acquirenti. Pertanto, la Direttiva 86/653/EEC emessa dall’ Unione Europea nel 1986 ha stabilito un nucleo minimo di principi uniformi in seguito entrati in vigore nelle legislazioni nazionali degli Stati Membri. L’intento era, da un lato, garantire maggiore protezione agli agenti di commercio e, dall’altro, ridurre le differenze tra le legislazioni nazionali in materia. Tuttavia, la Direttiva 86/653/EEC ha anche introdotto principi di Civil Law estranei alla tradizione di Common Law, in cui la categoria degli agenti non era riconosciuta come separata da quella di altri intermediari commerciali. Inoltre, a causa della natura fiduciaria del rapporto tra agente e proponente, quest’ultimo era esposto ai rischi derivanti dall’attività dell’agente che aveva il potere di influenzarne la sua situazione economica e giuridica. L’obiettivo del mio lavoro è esaminare la reazione del governo e della giurisprudenza britannici al passaggio dalle tradizionali leggi di agenzia alla normativa vigente dopo la trasposizione della Direttiva 86/653/EEC nella legislazione nazionale.
Il primo capitolo si occupa della legge inglese in materia di agenzia prima dell’entrata in vigore della Direttiva europea. In primo luogo viene fornita una definizione di agenzia e successivamente il capitolo prosegue con la revisione di alcune leggi e fonti di legge del Common Law che governano questa istituzione.
Il secondo capitolo si concentra sulla Direttiva 86/653/EEC. Una minuziosa analisi del testo si combina con una valutazione critica dei metodi e degli effetti della sua trasposizione nella legge inglese. L’attenzione è rivolta ai cambiamenti introdotti dalla normativa europea per dimostrare se si sia realmente verificato un miglioramento della posizione dell’agente e se si sia raggiunto il livello di armonizzazione legislativa desiderato.
L’ultimo capitolo affronta la discussione dell’indennità di scioglimento del contratto che costituisce uno degli aspetti più critici del contratto di agenzia. La complessità e ambiguità della materia ha spinto i giudici inglesi a interpretare le disposizioni di legge seguendo linee guida coerenti con il Common Law.
La mia intenzione è quella di analizzare le modalità in cui il governo inglese è riuscito a superare gli ostacoli di una disciplina prima d’ora inesistente e di mostrare se l’impatto della Direttiva abbia veramente riqualificato la posizione dell’agente di commercio, soprattuto in relazione all’ indennità di clientela e alla riparazione di pregiudizio.
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