Riassunto analitico
Le piccole e medie imprese costituiscono una parte rilevante del sistema produttivo italiano. Le PMI generano, infatti, circa il 67% del valore aggiunto e l’80% di tutti i posti di lavoro. In relazione alle PMI, la questione centrale, tuttavia, non riguarda la loro “piccola taglia” ma le loro capacità, in particolare le capacità di crescita. In Italia sono troppo poche le PMI che intraprendono percorsi di espansione, le cause sono diverse e legate tra di loro. Tra quest'ultime rientra la loro struttura finanziaria: strettamente dipendente dal credito bancario a breve e scarsamente capitalizzata. Nonostante la crisi economica-finanziaria ha reso più stringente l’accesso al credito bancario, la dipendenza dell’impresa al finanziamento bancario è ancora forte. Di fronte al fabbisogno finanziario delle PMI italiane, è divenuta di estrema urgenza la necessità di offrire servizi di corporate finance (finanziamento d’impresa), complementari al finanziamento tradizionale. Un susseguirsi d’interventi normati hanno così messo a disposizione delle PMI un canale di finanziamento, nuovo per questa categoria d’impresa, rappresentato dall’emissione di corporate bonds. In realtà, la novità non risiede nell’oggetto, ma nel soggetto che può utilizzarli. Il legislatore, infatti, non ha introdotto una nuova categoria di obbligazioni corporate, ma ha profondamente riformato la disciplina esistente favorendone l’emissione anche alle società non quotate, incluse le PMI. Da qui il nome Mini-Bond. L’obiettivo del legislatore è duplice: rispondere alle necessità finanziarie delle PMI e ribilanciare la struttura finanziaria italiana verso il mercato, al fine di condurre le imprese ad utilizzare fonti di finanziamento a medio-lungo termine. Tra le PMI italiane che hanno ricorso all’emissione dei mini titoli obbligazionari troviamo, quasi sorprendentemente, le imprese del settore agroalimentare. La stretta creditizia, da una parte, e la pressione competitiva, dall’altra, hanno spinto i piccoli agricoltori ad uscire dal proprio involucro, legato a modelli di gestione familiari, per aprirsi alle regole del mercato.
L’elaborata dopo aver illustrato la condizione finanziaria delle PMI italiane, e in particolare quelle del settore agroalimentare, descrive la disciplina normativa e la procedura di emissione dei mini-bond, per poi arrivare ad analizzare un caso concreto di emissione. In particolare, l’ultima parte dell’elaborato si concentra sull’analisi dell’emissioni di mini-bond da parte dell’Organizzazione di Produttori Faro, una Società Cooperativa Agricola della provincia di Siracusa, che lo scorso ottobre ha dato via alla sua terza emissione. Lo scopo è quello di valutare l’impatto del ricorso allo strumento di finanziamento sulla struttura finanziarie e sull’operatività dell’azienda agricola.
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