Riassunto analitico
Negli ultimi i tassi reali di breve periodo dei paesi industrializzati hanno raggiunto livelli molto bassi. Il calo non è conseguente alla crisi finanziaria del 2007, vi sono evidenze empiriche di una caduta continua di questa variabile in atto dagli anni 80 . In seguito agli eventi della Grande Recessione Lawrence Summers ha rievocato l'ipotesi della stagnazione secolare per spiegare l'andamento dei tassi di crescita e la mancata ripresa economica in seguito al periodo di depressione. Questa teoria è originaria degli anni trenta, proposta da Alvin Hansen per spiegare un calo nel trend di crescita degli Stati Uniti in seguito alla Grande Depressione. Ad oggi, nei paesi sviluppati, si registra un calo della propensione marginale agli investimenti rispetto ad una sempre maggiore propensione marginale al risparmio. Questa tendenza unita all'incertezza generata dalla crisi ha spinto ancora più in basso i tassi reali. Tramite analisi VAR si indaga quanto le variazioni di breve periodo che hanno impattato sul tasso reale attuale abbiano modificato l'equilibrio di lungo periodo e quindi le aspettative i crescita delle seguenti aree economiche: Euro Area, Regno Unito, Germania, Italia e Grecia. Si evidenzino alcuni risultati significativi per l'Area Euro e per l'Italia dove shocks al tasso di disoccupazione e al tasso di polisy sembrano incidere persistentemente sul tasso reale di lungo periodo. Per le altre aree soggette ad analisi i risultati non sono statisticamente significativi. E' stata svolta un'ulteriore prova sui tassi reali del Giappone degli anni novanta che conferma la trasmissione di una variazione di breve periodo all'equilibrio di lungo, al limite della significatività. Emerge dunque la necessità di ulteriori indagini su questa tematica per poter chiarire l'importanza di determinate dinamiche cicliche per il tasso reale di lungo periodo.
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