Riassunto analitico
L'elaborato si propone di esaminare, attraverso un'analisi semiotica approfondita, la rappresentazione del disagio psichico in due serie televisive sudcoreane di rilievo, ovvero Avvocata Woo (2022) e It's Okay to Not Be Okay (2020). In particolare, si porgerà un’attenzione specifica sulle modalità cinematografiche e sulle interpretazioni simboliche impiegate per delineare i disturbi dello spettro autistico e di personalità, esaminando come tali problematiche siano integrate e rappresentate nelle trame e nei personaggi di queste narrazioni audiovisive. Il primo capitolo introdurrà alla tematica generale del disagio psichico nella società contemporanea, in cui l'ansia sociale e la depressione emergono come le più diffuse, aggravate in maniera significativa dal distanziamento sociale imposto dalla pandemia di Covid-19. Queste condizioni hanno avuto un impatto notevole soprattutto sui giovani, i quali si sono trovati a dover affrontare le sfide imposte da una società sempre più caratterizzata dall'individualismo e dal narcisismo. Attraverso la lente enattiva (Varela, 1991) si indagherà l’importanza dell’interazione con un Altro-da-sé, fondamentale per il processo continuo di costruzione e ricostruzione del Sé-narrativo (Bruner, 2002), anche in un contesto come la videosfera (Debray, 1992) in cui i rapporti avvengono non solo face-to-face ma anche mediati da uno schermo. Il secondo capitolo avrà l’obiettivo di presentare, da un punto di vista prettamente psicologico, i disturbi che verranno presi in esame nell’analisi semiotica delle due serie televisive sudcoreane: il disturbo dello spettro autistico e il disturbo antisociale di personalità. Entrambi sono caratterizzati da una forma di intersoggettività interrotta (Lucantoni et al. 2023), in cui le relazioni interpersonali vengono dominate da un atteggiamento egocentrico, incapace di considerare la prospettiva altrui e da una debole auto-referenzialità, dovuta alla difficoltà nell’accedere e nell’esprimere le proprie emozioni (Fasulo, 2019). In particolare, si esamineranno due teorie neuropsicologiche, una che spiega l'origine e il comportamento del disturbo dello spettro autistico, la teoria degli specchi infranti (Keller et al. 2011), e l’altra che si concentra sui meccanismi di rappresentazione e di comprensione di tale disagio psichico nell’esperienza mediale (Eugeni, 2010), ovvero la teoria della simulazione incarnata (Gallese, 2006), ponendo le basi per un'analisi più approfondita sull’impatto che hanno i media nel distorcere o normalizzare le particolari caratteristiche di questo disagio. Infine, il terzo capitolo si proporrà di esplorare il modo in cui le serie televisive affrontano e rappresentano il disturbo dello spettro autistico e il disturbo della personalità. Si cercherà di capire come queste rappresentazioni influenzino la percezione del pubblico e contribuiscano alla discussione più ampia sul disagio psichico nella cultura contemporanea. Particolare attenzione sarà rivolta alla coerenza delle rappresentazioni mediatiche con i criteri del DSM-5, esaminando come le storie vengano costruite e quali messaggi trasmettano in termini di comprensione e accettazione di questi disturbi. Durante l’analisi, il contesto culturale sudcoreano verrà considerato sempre come punto di riferimento, per comprendere l'influenza delle specificità culturali nella narrazione e nella percezione di queste tematiche da parte del pubblico europeo. In conclusione, l'elaborato si propone di offrire una riflessione critica sull'importanza di una rappresentazione mediale del disagio psichico che sia realistica e lontana da stereotipi e luoghi comuni, evidenziando come Avvocata Woo (2022) e It's Okay to Not Be Okay (2020), possano stimolare un dialogo costruttivo e contribuire alla de-stigmatizzazione di questi importanti temi.
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