Riassunto analitico
L’osteoporosi è un grave problema di salute pubblica: si stima che solo in Italia colpisca più di 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post-menopausa. La fragilità scheletrica, che porta a fratture della colonna vertebrale e dell’anca, è una delle principali fonti di morbilità e mortalità. È ampiamente riconosciuto che esistono fattori genetici, ambientali, dello stile di vita e della dieta determinanti del rischio di frattura osteoporotica, nonché interazioni tra di essi. L’obiettivo di trattare un paziente con recente frattura da fragilità ossea non dovrebbe essere volto solo a intervenire nella fase acuta, ma anche alla prevenzione di fratture future. Al fine di aumentare la massa ossea per prevenirle si può agire sia a livello farmacologico che a livello di integrazione alimentare. A livello di prevenzione è sicuramente più consigliato intervenire sulla dieta e sullo stile di vita, talvolta integrando alcuni oligoalimenti e vitamine. Esempi sono la vitamina D, in particolare D3, e la vitamina K, in particolare K2, che risultano essere le migliori nel contrastare il deterioramento osseo. Questo elaborato mira ad esplorare gli effetti delle due vitamine assunte singolarmente o in combinazione su vari marcatori di turnover osseo (BTM) e densità minerale ossea (BMD) nelle donne in post-menopausa. In questo modo, attraverso una semplice integrazione alimentare, si può da un lato conservare la salute delle ossa durante tutto il ciclo di vita, evitando potenzialmente una patologia altamente invalidante quale l’osteoporosi, e prevenire fratture ossee conseguenti.
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