Riassunto analitico
Il sistema della moda è una ragnatela complessa che si sviluppa e si inserisce involontariamente in ogni ambito della società contemporanea. La moda è economia, cultura e società, solo un ingenuo potrebbe affermare che la moda sia solo un hobby o una frivolezza. Infatti, anche il più distratto in merito all’abbigliamento, è costretto a scontrarsi con questo universo. Siamo continuamente bombardati da immagini sui giornali, nei manifesti, on-line ed offline su come dobbiamo essere, apparire o desiderare di voler apparire, continuamente bersagliati da messaggi su quali siano i nostri bisogni e le nostre necessità in merito alla nostra immagine. Ma è inevitabile che questo accada, socialmente la nostra immagine è il nostro biglietto da visita, la nostra vetrina attraverso la quale ci presentiamo al mondo. Chi rifiuta questo imperativo, mostrerà comunque agli altri il suo rifiuto, non potrà sfuggire da questo giudizio, perché non possiamo scegliere di non essere visti, ma solo come farci vedere. Il settore moda è una grande fetta dell’economia globale, il turismo del lusso, le sfilate, le grandi catene, l’e-commerce sono solo la punta dell’iceberg di ciò che rappresenta il mercato del “fashion”, il quale negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente, quasi senza controllo. Ed è qui, nell’apice della sua crescita incontrollata, in cui i capi vengono cambiati nei negozi di settimana in settimana e non più ogni stagione (si veda le grandi catene fast-fashion) che arriva la crisi sanitaria, in cui tutto viene bloccato e si arresta il ricambio continuo, e ci si ferma a pensare: stiamo esagerando? Consumatori e produttori, quindi, hanno iniziato a cambiare, gli uni adattandosi agli altri seguendo le regole di un gioco nuovo in un mondo che sta cambiando. La fitta ragnatela che ci legava diventa evidente e rischia di crollare: come ci insegna la storia, nei periodi di recessione economica sono le aziende del settore moda le più colpite dalla crisi finanziaria vista la loro esposizione ai cambiamenti di acquisto dei consumatori su tutti i livelli di spesa. In parole povere, se mancano i soldi, risparmi sul superfluo, qualunque sia il tuo reddito. Da questi pensieri e ragionamenti, vuole svilupparsi la mia tesi, una domanda su come e con quali mezzi il settore moda può salvarsi da un potenziale collasso e osservare quale strada abbia intrapreso nell’immediato e commentare determinate strategie. Questa tesi si pone di osservare questa realtà, tentando di affermare alpiù che nel contesto storico in cui ci troviamo il settore della moda e del lusso può avere un ruolo rilevante per spiegare le nuove abitudini del consumatore moderno, delle sue aspettative, dei suoi bisogni e dei suoi immaginari. Inoltre, grazie alla necessità di questo sistema di agire in fretta, abbiamo già la possibilità di osservare le strategie comunicative attuate nell’immediato e che potrebbero fornire uno spunto di riflessione per il destino del consumo di massa, obbligato a fare fronte al momento storico, in bilico tra crisi sanitaria e cambiamenti culturali. Spiegato il contesto della mia analisi, è necessario sottolineare che lo studio del consumatore in questa tesi è inserito al fine di analizzare l’evoluzione delle strategie comunicative dei marchi applicate di conseguenza allo scenario contemporaneo. Infatti, come studentessa di comunicazione aziendale e immagine di marca intendo sfruttare la teoria studiata nel mio percorso di studi nell’analisi di casi empirici di campagne pubblicitarie, eventi e iniziative che ho trovato innovativi e rappresentativi del cambiamento.
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