Riassunto analitico
Oggetto della mia tesi è l’analisi dei mutamenti nel settore finanziario che si sono verificati a seguito del Referendum relativo alla permanenza o al ritiro della Gran Bretagna dall’Unione Europea, svoltosi in data 23 giugno 2016. In particolare, l’obiettivo di questo lavoro è quello di considerare possibili evoluzioni future che potrebbero coinvolgere non solo l’economia inglese ed europea, ma l’intero mondo finanziario, modificandone l’assetto. Partendo da un excursus storico, ho illustrato come il rapporto tra Unione Europea e Gran Bretagna abbia avuto sin dal principio un carattere molto complesso e come lo “spettro” di una possibile scissione sia sempre stato alla base della loro relazione. La Brexit è un fenomeno che ha investito ed investe, direttamente o indirettamente, tutto il panorama globale: l’incertezza futura e la preoccupazione riguardo possibili accordi hanno spinto cittadini, organizzazioni internazionali, aziende, banche, a definire nuovamente le proprie priorità, ad organizzare diversamente la propria rete sociale, economica e finanziaria, a considerare in una nuova ottica i propri investimenti. Considerata la difficile situazione, ho cercato di fare chiarezza riguardo agli effetti immediati del Referendum e ai possibili esiti che potrebbe avere uno scenario post-Brexit. Per avere una percezione reale ed una parere fondato circa gli avvenimenti che si stanno verificando, ho intervistato esperti del settore finanziario e rappresentanti di importanti istituzioni inglesi ed italiane; il loro contributo è stato fondamentale per lo sviluppo della parte sperimentale del mio lavoro: attraverso un’attenta analisi del materiale raccolto, ho avanzato delle ipotesi circa eventuali cambiamenti che potrebbero coinvolgere la “City of London” ed altri importanti distretti finanziari, mutando lo stato attuale delle cose e provocando un possibile spostamento del polo finanziario da Londra verso altri centri europei. In ultima battuta, ho ritenuto interessante associare, a questo tipo di studio, una riflessione di natura linguistica, focalizzando la mia attenzione sulle influenze che le lingue possono avere sulle decisioni economiche. L’indagine esamina, in particolare, come l’apprendimento, lo studio e la diffusione di determinate lingue possano orientare e predire importanti scenari futuri, come in questo caso possibili sviluppi della questione “Brexit”.
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Abstract
The purpose of my thesis is an analysis of changes in the financial sector as a result of the Referendum held on 23 June 2016 concerning the permanence in, or withdrawal from the European Union of the United Kingdom. In particular, the main aim of this paper is considering possible future evolutions that could affect not only the English and European economies, but the financial system as a whole.
The initial part puts the current situation into a historical perspective. In particular, it is argued that UK-EU relationship has always been complex and that the daunting prospect of a possible exit of the UK (Brexit) has always existed.
Brexit today involves the whole global scene whether, directly or indirectly. Future uncertainties and concerns about a possible agreement on a smooth transition have encouraged citizens, international organizations, companies and banks to redefine their priorities, organize their social, economic and financial network differently, and consider investments from a different standpoint. Due to the difficult situation, an attempt was made to clarify the immediate consequences of the Brexit Referendum and the possible outcomes of a post-Brexit scenario. In order to have a clear picture of the situation, I interviewed financial experts and members of leading English and Italian institutions; their contribution was essential for the development of the “experimental” part of my paper. In particular, through a careful analysis of the evidence collected, I have speculated about potential changes that might affect the City of London and other important financial districts, affect the current situation and cause a possible shift in the European financial hub from London to other European centres.
Finally, I found it appropriate to also focus on linguistic aspects and, more specifically, the influence that languages used in business relations could have on economic decisions, and, in particular, how learning, studying and disseminating a specific language could drive and help predict future scenarios, i.e., in the case under review, the possible developments of the “Brexit” issue.
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