Riassunto analitico
Il lavoro propone un’analisi del regime fiscale delle operazioni soggettivamente inesistenti, cioè operazioni commerciali realmente effettuate che, in virtù di un accordo interpositorio, sono poste in essere tra soggetti differenti rispetto a quelli che figurano in fattura. Sfruttando il meccanismo applicativo dell’IVA, tali operazioni ben si prestano per porre in essere schemi frodatori, al fine di realizzare l’evasione dell’imposta e consentire a terzi la detrazione di un’IVA non pagata. L’analisi verte sulla figura del cessionario, il quale, talvolta, può inconsapevolmente ritrovarsi coinvolto in una frode erariale definita “carosello”, a cui, a vario titolo, prendono parte diversi operatori, anche comunitari. Nella prima parte dell’elaborato si esamina il regime IVA. Si parte da un’introduzione sul diritto alla detrazione e sui requisiti sostanziali e formali necessari per l’esercizio dello stesso in un’ordinaria transazione commerciale, cui segue la definizione delle operazioni soggettivamente inesistenti e la distinzione da altro genere di operazioni che, seppure inesistenti, si caratterizzano per una falsità oggettiva. Per comprendere in che modo le operazioni soggettivamente inesistenti consentano l’attuazione del meccanismo fraudolento, si riporta un esempio di frode carosello, considerando i vari attori coinvolti nella filiera commerciale, e in particolare il cessionario. Vengono, quindi, analizzati gli effetti derivanti dalla falsa fatturazione in relazione al riconoscimento del diritto alla detrazione, all’applicazione del regime sanzionatorio in materia di reverse charge e alla responsabilità solidale del cessionario. Dopodiché l’attenzione si sposta sul quadro europeo e italiano attuali e sui numeri del VAT Gap a cui contribuiscono in negativo le operazioni soggettivamente inesistenti, che, secondo le prospettive attuali del nostro Paese, potrebbero essere contrastate attraverso la fatturazione elettronica obbligatoria. Di questa novità se ne descrivono le regole, che a partire dal 2019 interesseranno tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi tra operatori residenti in Italia, e i possibili impatti sulle PMI. Nella seconda e ultima parte del lavoro l’attenzione ritorna sul cessionario che (in)consapevolmente partecipa ad una frode carosello. In questa parte, però, si esamina la disciplina delle imposte sui redditi, ed oggetto di analisi è la disposizione relativa all’indeducibilità dei costi da reato. Dopo un excursus di tale disciplina, si considerano le conseguenze per i costi sostenuti dal cessionario nell’ambito di un’operazione soggettivamente inesistente, per poi dedicare una breve riflessione sulla possibilità di dedurre dalle imposte sui redditi l’IVA resasi indetraibile.
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