Riassunto analitico
Il 23 giugno 2016 Il Regno Unito ha votato per uscire dall’Unione Europea. Il presente lavoro di tesi è finalizzato a fornire un’analisi critica degli effetti della recessione del Regno Unito dall’Unione Europea sul commercio tra Italia ed Inghilterra, con riferimento al Made in Italy e in particolare al settore delle esportazioni dell’industria del tessile-abbigliamento italiano. Il punto di partenza di questo lavoro è un’analisi dei numerosi accordi commerciali che governano il commercio tra i vari paesi; vengono presi in considerazione in particolare quegli accordi che regolano il commercio tra i membri dell’Unione Europea e tra l’Unione Europea e gli stati che non ne fanno parte. Infine ci si focalizza sui casi contro e a favore del protezionismo, riportando degli esempi. Il lavoro prosegue con l’analisi storica delle fasi cruciali che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea, degli accordi internazionali e delle norme dei Trattati UE, con particolare riferimento all’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il focus di questa parte del lavoro è sulla relazione Regno Unito- Unione Europea, da sempre travagliata. Si analizzano quindi le varie sfumature di questa relazione e le fasi storiche che hanno portato alla Brexit. Si prosegue nell’ottica dell’era post-Brexit, delineando i possibili scenari futuri disposti per gradi: si vagliano le ipotesi di “soft Brexit”, prendendo come esempio il modello Norvegese e il modello Svizzero, si prosegue con un modello di “hybrid Brexit” conosciuto come “Continental Partnership”, il quale presenta caratteristiche già presenti, nel modello Turco e Canadese, e caratteristiche completamente nuove. Infine si giunge all’ipotesi di “hard Brexit”, l’ipotesi più dura, che non prevede alcuna integrazione, in cui Regno Unito e Unione Europea regoleranno i reciproci rapporti secondo le norme previste dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. Il lavoro prosegue con un’analisi del settore manifatturiero italiano, con particolare riferimento a cosa è il Made in Italy e come funziona; si riportano dati relativi all’occupazione, alle esportazioni e importazioni, si cerca di delineare un quadro dei maggiori paesi partner Italiani per quanto riguarda il commercio del Made in Italy. Alla luce di dati Istat e Eurostat, ci si concentra sul commercio Italia-Regno Unito. Il focus si sposta sul settore tessile-abbigliamento, di grande rilievo economico per l’Italia, trattandosi del terzo settore manifatturiero, che conta circa 450.000 addetti e 50.000 aziende in Italia, come mostrato dai dati riportati in questa parte del lavoro. Lo scopo di questa ricerca è analizzare e capire quali sono le province Italiane che esportano di più con il Regno Unito, focalizzandosi sul settore tessile-abbigliamento, e quindi quali sono quelle province che saranno più esposte all’impatto della recessione del Regno Unito dall’Unione Europea.
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Abstract
On June 23th, 2016 The United Kingdom voted to leave the European Union. This work aims to analyze the possible consequences of the recession of one country from the European Union, mostly from the point of view of trade between UK and Italy.
The first part of this analysis revolves around the subject of trade policy, it provides an overview on the fundamental role covered by multilateral negotiations, enlisting the current different models of trade agreements and highlighting the many advantages and benefits related to them. Moving on, the focus switches on the arguments in favor and against free trade, to provide an exhaustive overview on the debate about trade.
Secondly, this work retraces the major steps that led to the establishment of the European Union, with a focus on the complex relationship between the United Kingdom and the European Union. The different treaties that led to the formation of the EU are also covered at this point, with a focus on the Lisbon Treaty, art.50. This part of the work aims to frame the path that led to the British referendum for leaving the EU, which resulted in the actual recession of the United Kingdom from the European Union. Moreover, the analysis provides an overview of the possible post-Brexit scenarios: there are different degrees of Brexit that are taken into consideration and explained in comparison with current relationships between non-EU countries and the EU. A table shows the details of these different degrees of Brexit. First, a “soft Brexit” which reflects the current model of Norway and Switzerland; second, a “hybrid Brexit”, also called “Continental Partnership”, where the EU-UK relationship would follow the models of Turkey and Canada; finally, the hardest solution would be an “hard Brexit”, where the UK-EU relationship would be based on World Trade Organization rules: this solution would turn the UK into a third country, with no participation in all EU policies and processes.
The central part of this work is crucial to understand the aim of this analysis: to forecast the impact of Brexit on the Made in Italy manufacturing industry, with a focus on the export flows of the Italian textile and clothing industry. Data on employment and trade provides an overview of the great contribution of the Italian textile and clothing industry to the Italian economy.
This work aims to identify the Italian provinces that are most vulnerable to Brexit, in other words those provinces that are most exposed to the impact on trade from the exit of the United Kingdom from the European Union. To identity the most vulnerable provinces, have been considered and compared data on export flows to the UK, considering the manufacturing sector in the first place, and the textile and clothing sector in the second case. In conclusion, Tables and figures included in this analysis help to make forecasts about the impact of Brexit on the Italian economy.
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