Riassunto analitico
La distrofia muscolare facio-scapolo-omerale (FSHD) è una miopatia causalmente associata a un numero ridotto (≤ 8) di sequenze di 3,3 kb (D4Z4) ripetute in tandem situate nella regione cromosomica 4q35. L’FSHD colpisce alcuni gruppi muscolari in modo selettivo e mostra alti livelli di variabilità inter- e intra-famigliare. Il numero di unità D4Z4 è considerato un fattore critico dell'età d’insorgenza e della gravità della distrofia. Dato che sono stati osservati soggetti portatori di alleli D4Z4 di dimensioni ridotte (DRA) che non presentano segni di malattia e pazienti colpiti da FSHD non portatori di DRA, per permettere la diagnosi molecolare di FSHD sono stati individuati altri marcatori che fiancheggiano la sequenza D4Z4 sul cromosoma 4. Sulla base di questi dati, è stato proposto che l’FSHD si sviluppi solo quando un DRA è associato ad aplotipi specifici, definiti da SSLPs ,la variante 4qA e lo SNP ATTAAA nella regione pLAM. Recentemente, abbiamo dimostrato che il 3% dei soggetti sani sono portatori di alleli con un numero ridotto di ripetizioni D4Z4 sul cromosoma 4q e un terzo di questi alleli (1,3%) si verifica in combinazione con l'aplotipo permissivo 4qA161PAS. Inoltre, analizzando 253 pazienti FSHD non correlati, abbiamo dimostrato che solo il 50,1% di loro è portatore di DRA associati a 4qA161PAS, mentre i restanti probandi FSHD hanno aplotipi differenti o alleli con maggior numero di ripetizioni D4Z4. Su queste basi, il limite delle dimensioni alleliche (35 kb di DNA genomico digerito con l'enzima EcoRI) per diagnosticare la FSHD è stato messo in discussione. In questo studio è stato valutato l’uso della biopsia muscolare come strumento a supporto della diagnosi di FSHD. A tal proposito sono state prese in considerazione 64 biopsie muscolari prelevate da vari muscoli di pazienti FSHD precedentemente analizzate per istochimica e per immunoistochimica. Dallo studio, oltre a biopsie con un chiaro quadro distrofico, sono emerse numerose biopsie con un quadro aspecifico o con un quadro di sofferenza neurogena o mitocondriale o con la presenza d'infiltrati infiammatori. Da tale analisi emerge una grande variabilità fenotipica coerente con le caratteristiche cliniche della malattia. Ulteriori, più approfondite analisi sono state fatte prendendo in considerazione altri parametri quali la sede della biopsia muscolare, l’età del paziente, la gravità dello stato clinico o le dimensioni dell’allele. Tali analisi mostrano l’importanza di definire la sede d’elezione per il prelievo del muscolo. E’ importante notare che l’analisi istologica della biopsia può portare a individuare possibili concause o conseguenze della malattia. È il caso di pazienti con un profilo di sofferenza mitocondriale nei quali l’analisi del mtDNA rende nota la presenza di mutazioni genetiche o, ancora, di analisi di tipo immunoistochimico che mettono in luce la carenza o l’anomalia di proteine strutturali sarcolemmali, come ad esempio la disferlina, o enzimatiche come la miodeanilato ademinasi. La presenza di alterazioni concomitanti suggerisce che l’FSHD possa essere scatenata da fattori genetici che rendono il paziente prono a sviluppare la malattia attraverso un meccanismo definito “double trouble”. Questi casi permettono di ipotizzare che di per sé la presenza di un DRA non sia sufficiente a causare la FSHD e che questa si possa scatenare in presenza di mutazioni in altri geni coinvolti in vie funzionali comuni. Nel nostro studio abbiamo analizzato molecolarmente gran parte della coorte di pazienti sottoposti a biopsia per definirne l’aplotipo. Ne emerge ancora una volta il dato che vi sono più aplotipi di quelli considerati come “permissivi” in letteratura portando alla conclusione che tali polimorfismi non risultano essere informativi per una corretta diagnosi e consulenza genetica.
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