Riassunto analitico
La misurazione delle concentrazioni circolanti di procalcitonina costituisce un test studiato e applicato in Medicina di Laboratorio nella gestione clinica della sepsi e delle infezioni. Tuttavia, le evidenze a supporto di un suo corretto utilizzo e della sua efficacia clinica sono spesso dubbie, traducendosi in raccomandazioni talvolta contrastanti. Questi fattori contribuiscono a rendere la procalcitonina un test ad alto rischio di uso inappropriato, con possibili conseguenze cliniche ed economiche. Scopo del presente lavoro è stato quello di studiare l’applicazione clinica del test procalcitonina presso il Laboratorio analisi chimico-cliniche aziendale, sede Arcispedale Santa Maria Nuova, Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, al fine di identificare possibili situazioni di uso inappropriato del test e quindi di fornire dati a favore di eventuali azioni di miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva del test. Per questo motivo, gli obiettivi posti del seguente studio sono stati fondamentalmente due: il primo è stato quello di effettuare un’analisi descrittiva delle modalità di prescrizione della procalcitonina, considerando il numero di richieste, il numero di richieste per paziente, i reparti di provenienza, le richieste singole vs multiple, l'eventuale associazione con antibioticoterapia, la sindrome clinica, il motivo richiesta (diagnosi o monitoraggio); il secondo obiettivo è stato invece quello di stimare l’accuratezza diagnostica della procalcitonina per la diagnosi di infezione, confrontandola con altri parametri di Laboratorio, quali PCR e WBC. I risultati di questo studio suggeriscono che i reparti ospedalieri fanno largo uso del test apparentemente senza solide evidenze a favore di una sua utilità nella loro popolazione di pazienti e che il biomarcatore abbia un’accuratezza mediocre e non significativamente superiore ad altri test maggiormente disponibili.
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