Riassunto analitico
Una delle espressioni che si sente spesso collegate all’attività d’impresa è il possibile stato di “crisi” della stessa, data la condizione di incertezza in cui l’impresa stessa si trova ad operare. Molto spesso quando l’imprenditore versa in tale stato ha come primo desiderio quello di voler rialzare le sorti della sua attività, pertanto si mobilizza affinché questo avvenga il prima e con “meno rumore” possibile. Tuttavia, può accadere che il processo di risanamento venga avviato troppo tardi, quando ormai le risorse a disposizione sono insufficienti per far fronte alla crisi. Uno dei problemi alla base di tale conseguenza è l’assenza di una cultura rivolta alla previsione della crisi. Perciò se molto spesso si sente parlare di crisi e di misure per riprendersi dalla stessa, meno spesso si sente parlare di previsione e di segnalazione sempre di questa. Inoltre, anche l’imprenditore ha la tendenza a non accettare che la propria attività stia andando in malora e pertanto si ingegna, con anche specifiche operazioni, ad occultare in tutto o in parte una condizione che ormai sembra segnare l’esistenza stessa dell’impresa. Par segnali di allerta della crisi d’impresa si intende l’adozione di misure di emersione tempestiva della stessa volte a mettere in atto procedure sostanziali affinché venga intercettata. Tale tema, recentemente è stato oggetto di un importante intervento normativo che ha portato al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza con il Decreto Legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019. Obbiettivo, dunque, quello di introdurre “sistemi di allerta” che vengano riconosciuti anche a livello di legge, in virtù anche della volontà di uniformarsi, a livello europeo, con i quadri di ristrutturazione preventiva delle imprese. Se attuata, una valida procedura di allerta della crisi, apporta molteplici benefici, sia per l’azienda stessa e sia per i suoi stakeholders, tra questi vanno annoverati anche i dipendenti. Non si nasconde come il malessere di un’impresa generi anche un malessere a livello sociale. In generale, i benefici dell’agire tempestivo influenzano il contesto economico nel suo complesso, insieme all’incremento dei tassi di recupero dell’equilibrio economico-finanziario si registrano anche dei miglioramenti delle condizioni per l’accesso al credito, contribuendo di fatto a maggiori investimenti. Inoltre, ricordando l’attenzione sempre crescente verso le risorse intangibili, un’azione tempestiva limita di comprometterne il loro valore. In ultima analisi è possibile constatare come la tendenza alla previsione del futuro andamento della gestione si sta consolidando come iter essenziale per poter oggi operare all’interno di un contesto socioeconomico in continua evoluzione e sviluppo.
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