Riassunto analitico
La presente trattazione fiorisce dalla volontà di approfondire il c.d. principio di non respingimento, per la prima volta disciplinato nella Convenzione di Ginevra del 1951, in particolare in riferimento all'allontanamento di individui ritenuti potenziali minacce alla sicurezza collettiva e all'ordine pubblico. L’ingente sviluppo di norme internazionali sui diritti umani e dei relativi sistemi di garanzia, come si vedrà, ha determinato consistenti erosioni del dogma della sovranità statale che, tuttavia, resiste, fungendo da catalizzatore per scelte -politico-giuridiche- che spesso sono alla base dell'eclissi dei principi di garanzia affermati con toni solenni dai trattati internazionali e dalle carte costituzionali. Con questa ricerca si indagherà, così, la nascita e l’estensione del principio di non refoulement. Si proseguirà poi con la definizione del terrorismo negli strumenti giuridici internazionali e delle misure di c.d. counter-terrorism, avendo riguardo di analizzare come l’applicazione del summenzionato principio abbia, per via di esigenze securitarie, determinato un inasprimento delle normative nei vari ordinamenti nazionali, comportando, in certe situazioni, un'applicazione meno rigorosa e garantista del principio di non refoulement. Si esamineranno a questo fine una serie di casi relativi a soggetti accusati di terrorismo e delle decisioni adottate in merito agli stessi dalle Corti competenti.
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