Riassunto analitico
Nell'ultimo decennio e, in modo ancora più accentuato a seguito della crisi economica in atto, si sta assistendo ad un sempre crescente disagio abitativo, inteso questo principalmente come un peso sempre maggiore dei costi legati all'abitazione sul reddito. Ora, dato che storicamente le politiche abitative in Italia sono sempre state rivolte ad agevolare l’accesso all'abitazione di proprietà, e che quelle rivolte all'affitto sono state attuate semplicemente per “tamponare” situazioni di provvisoria emergenza, risulta evidente che corso di questi decenni a rimanere in affitti siano stati principalmente i nuclei familiari maggiormente svantaggiati. Una politica di housing sociale mirante ad offrire alloggi in locazione a canone calmierato per periodi di tempo medio-lunghi parrebbe essere, così come mostrano le più avanzate esperienze a livello europeo, una soluzione sempre crescenti problematiche della cosiddetta “fascia grigia”, ovvero di quelle famiglie che non hanno i requisiti per accedere all'Edilizia Pubblica, ma sperimentano comunque difficoltà nel sostenere il costo di affitti a canone di mercato o della rata di un mutuo. Una simile politica abitativa che si mostri in grado di rispondere ai problemi del target al quale si rivolge, non deve tuttavia solo limitarsi all'offerta di alloggi a basso prezzo, per risultare realmente efficace è necessario che essa sia concepita a partire da una riflessione su tre aspetti ben precisi: l’analisi del contesto locale per comprendere quali sono le fasce della popolazione maggiormente toccate da tale disagio, l’analisi della sostenibilità economica di interventi di housing sociale ed infine, ma non da ultimo, l’analisi del carattere sociale di un intervento in base all'idea di fondo che il disagio abitativo non deriva unicamente da variabili di natura economica ma anche da variabili di natura socio-relazionale e che quindi la ricostruzione di spazi comuni, di servizi legati all'abitare e più in generale di aspetti che favoriscano la collegialità possono e devono essere messi allo stesso livello dei provvedimenti di natura economica per porre rimedio alla problematica in questione. Nel presente lavoro verranno presi in considerazione principalmente i primi due aspetti, facendo però una riflessione finale sull'ultimo. Nel dettaglio, si analizzerà la condizione abitativa delle famiglie modenesi, mediante i dati raccolti nell'indagine IcesMo, sulle condizioni economiche e sociali delle famiglie modenesi, per poter isolare quelle tipologie familiari che più di ogni altre sono toccate da problemi di disagio abitativo e che sperimentano un’elevata incidenza dei costi dell’abitazione sul proprio reddito. Una volta fatto ciò, si analizzerà se effettivamente gli interventi di housing sociale miranti ad offrire alloggi in locazione a canone calmierato per periodi di tempo medio-lunghi, sono sostenibili dal punto di vista economico e possano essere intrapresi da soggetti privati. Una volta assodata la fattibilità economica, cercherà poi di capire quali le leve il Pubblico può e deve impiegare per favorire simili interventi pur sempre nella consapevolezza che a parità di rendimento economico per il promotore, un intervento può presentare forti differenze in termine di carattere sociale.
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