Riassunto analitico
La tesi è strutturata in quattro capitoli; il primo è un capitolo introduttivo generale, riguardante il tema dell'inquinamento ambientale, il Green Deal europeo e l'importanza che oggi le aziende devono dare alla sostenibilità per avere una prospettiva di sopravvivenza sul mercato di lungo periodo. Il secondo capitolo invece è incentrato al prodotto biologico nello specifico; cos'è e da dove nasce, inoltre una sezione di questo capitolo è dedicata anche al marketing per il biologico. Nel capitolo terzo è presentata la mia ricerca e i risultati che ho tratto da essa. L'ultimo capitolo invece è dedicato al logo biologico e alle direttive grafiche da seguire per poterlo utilizzare ma è prevista anche una sezione riguardante le truffe nel mondo bio. In ogni caso lo scopo del mio studio era quello di valutare la conoscenza del mondo biologico da parte dei consumatori. Nello specifico l'obiettivo era quello di dimostrare che le persone pensano di conoscere il biologico ma in realtà non è così. Dall'analisi, infatti, si evince che, anche se la maggioranza di coloro che dichiarano di conoscere l’argomento riesce a identificare i prodotti biologici come tali, le motivazioni che li spingono a valutare un prodotto come biologico piuttosto che come convenzionale non sono legate alla conoscenza delle aziende produttrici o del marchio biologico bensì, vengono guidate semplicemente dalle scritte presenti sulle confezioni. Ponendo infatti, i consumatori di fronte a diversi simboli che possiamo trovare sui prodotti in commercio, la maggior parte non sa riconoscere il marchio biologico tra gli altri. Per di più, nella parte conclusiva dello studio ho deciso di porre due domande aperte per approfondire le opinioni dei partecipanti sull'argomento. Una di queste in particolare aveva lo scopo di analizzare l'atteggiamento dei consumatori relativamente ai loro acquisti futuri in risposta all'affermazione; “l'incremento della produzione biologica può ridurre l'inquinamento ambientale”. Analizzando i risultati possiamo osservare come la maggior parte dei sostenitori del biologico incrementerebbe gli acquisti bio, per ridurre l'inquinamento ambientale, salvaguardare il pianeta e lasciare un mondo migliore. Tra coloro che non sostengono il biologico invece, un 50% aumenterebbe comunque i suoi acquisti, se non fosse scettico riguardo all'affermazione sopracitata, mentre il restante 50% lascerebbe i suoi acquisti invariati, questo perché preferisce scegliere liberamente quello che desidera nel momento dell'acquisto senza fare attenzione all'impatto che dette scelte possono avere sul pianeta. Inoltre è pensiero comune, tra coloro che non cambierebbero gli acquisti, sia tra i sostenitori che gli scettici, che il prezzo del biologico sia inaccessibile. Dai risultati osservati quindi, credo che sia di vitale importanza insegnare la sostenibilità nelle scuole e incrementare i canali di informazione per trasmettere le informazioni sul tema in modo da sensibilizzare il maggior numero di persone possibile. Questo perché penso che lo scetticismo e la confusione che i consumatori hanno sul biologico siano dovuti principalmente da due ragioni; la scarsa informazione sul tema e la mancanza di fiducia dei cittadini italiani verso le autorità competenti e gli organi di controllo addetti a rilasciare le certificazioni e a svolgere i controlli presso le aziende produttrici. Da parte delle aziende invece credo che sia di fondamentale importanza uno studio approfondito del packaging. Dalla ricerca infatti si evince che i consumatori considerano i prodotti biologici come di maggiore qualità e che si lasciano guidare nelle loro scelte d'acquisto dalle scritte presenti sulle confezioni. È un punto di vantaggio quindi per le aziende quello di sviluppare packaging accattivanti e slogan efficienti per aumentare le loro vendite a prescindere dagli sforzi che stanno compiendo o meno per diventare più sostenibili.
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