Riassunto analitico
Una componente ormai presente nella vita di tutti è sicuramente quella rappresentata dai social media. Nati come spazi virtuali per l’incontro tra utenti e per la creazione di contenuti da poter condividere con i membri delle cosiddette ‘community’, ben presto sono diventati degli strumenti utili anche nel mondo del marketing cambiando molto il rapporto con i consumatori. La facilità con cui gli utenti possono interagire tra loro ha infatti attratto l’attenzione del settore comunicativo che ha visto nei social un potenziale canale con cui interagire in maniera più diretta con i consumatori. Queste piattaforme hanno portato al coinvolgimento degli influencer assieme a video di unboxing come nuovi format per la promozione di prodotti, risultando particolarmente efficaci per il target d’infanzia. Grazie alla particolare familiarità con cui le nuove generazioni si muovono dell’ambiente digitale e dei social sin dalla più tenera età, non è stato difficile intuire che loro fossero il target più adatto con cui ‘giocare’. L’utilizzo dei social e degli influencer come canali di comunicazione per la promozione di articoli dedicati ai bambini ha però fatto sorgere dei dubbi sulla loro genuinità. A differenza di un pubblico adulto, i bambini non sono spesso capaci di percepire l’intento pubblicitario in queste nuove forme di comunicazione. Essi, infatti, non hanno ancora sviluppato le abilità necessarie per poter riconoscere la pubblicità nelle sue forme più nascoste. Non riconoscendole non possono nemmeno proteggersi dalle eventuali influenze che queste figure esercitano su di loro, specialmente se poi si instaurano delle relazioni parasociali che influiscono sulla percezione del prodotto. La nota distintiva di questi contenuti è la loro dimensione divertente che di conseguenza distoglie l’attenzione del bambino dal contenuto pubblicitario. A tale proposito il mio lavoro ha voluto portare un’ulteriore testimonianza per far riflettere su questo tema attraverso un’analisi qualitativa. In primo luogo, sono analizzati i canali social del marchio italiano, Giochi Preziosi, individuando i punti su cui si concentrasse maggiormente la comunicazione per il target d’infanzia. Riscontrando in YouTube un canale diretto per la comunicazione ai bambini, si è deciso di focalizzare l’ultima parte della ricerca su questa piattaforma in particolare. Attraverso delle interviste individuali i genitori hanno espresso la loro opinione riguardo l’utilizzo di queste nuove forme di comunicazione e le misure adottate per regolamentare queste strategie nei confronti di un pubblico così giovane. Successivamente le interviste hanno visto anche la partecipazione attiva dei bambini. Con l’ausilio di un video come materiale di stimolo, si è cercato di capire se i bambini fossero in grado di percepire la dimensione pubblicitaria che si trovava all’interno del video e la loro relazione con gli influencer. I risultati sono stati poi commentati rispetto quanto descritto nella parte teorica, cercando di dare nuovi spunti per ricerche future.
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Abstract
Nowadays social media plays an important role in everyone's life. Developed as cyberspaces where users could meet each other and create content to share with members of the so-called 'community', social media soon became useful tools in the marketing world, changing the relationship with consumers.
The ease for users to interact with each other has attracted the attention of the communication branch, which has identified social media as a potential channel for interacting more directly with consumers. These platforms have led to the involvement of influencers along with unboxing videos as new formats for the promotion of products, being particularly effective for children.
Thanks to the particular familiarity of the younger generation with the digital and social environment from an early age, it was not difficult to realize that they were the right target to 'play' with. However, the use of social media and influencers as new channels of communication for the promotion of products and brands dedicated to children has raised doubts about their genuineness. Unlike the adult audience, children are often unable to perceive advertising intent in these new forms of communication. In fact, they have not yet developed the necessary skills to be able to recognise advertising in its most intrusive forms. By not recognising them, they cannot even protect themselves from the possible influences these figures can exert on them, especially if para-social relationships are later established affecting the perception of the product. The distinctive feature of these contents is their entertaining dimension that consequently diverts children’s attention from the advertising component.
In this regard, my work has brought further evidence to make people reflect on this issue, through qualitative research. First of all, the social media channels of the Italian brand, Giochi Preziosi, were analysed, identifying the key points of its communication to target children. By noticing YouTube as a direct channel to communicate with children, I decided to focus the last part of the research on this platform in particular. Through individual interviews, parents expressed their opinion on the employment of these new forms of communication and the policies adopted to regulate these strategies towards such a young audience. Subsequently, the interviews were also attended by the children. Using a video as stimulus material, it was examined whether children were able to perceive the advertising dimension within the videos and their relationship with influencers. The results were then commented according to the theoretical part, trying to provide new insights for future research.
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